L’attuale Amministrazione Comunale di Isola del Giglio si è caratterizzata , sin dai suoi primi vagiti, se non addirittura dai proclami della campagna elettorale, per il piglio decisamente, e soprattutto dichiaratamente, ambientalista.
Stando alle esternazioni del Sindaco, a parte le autocelebrazioni ed i trionfalismi pressoché quotidiani che potrebbero addirittura indurre qualcuno a credere che per una bella giornata di sole splendete e di mare calmo si debbano ringraziare Attilio  Brothel e Compagni, riportate a più riprese sulla stampa locale, sembrerebbe che ogni atto della Giunta dovesse avere come obiettivo, supremo e nobile, la tutela dell’ambiente o quanto meno le ecosostenibilità (mi sembra si dica così) di ogni intervento conseguente all’azione amministrativa.
Per la verità, tale scusa insieme a quella ricorrente del “non ci sono soldi”, clamorosamente smentita dall’ex assessore Pisanu che non a caso rappresentava l’unica persona competente, in questioni economico-finanziarie della sgangherata compagine, veniva tirata in ballo per bloccare qualsiasi progetto: Porto, parcheggi, palestra lasciato in eredità dalla precedente amministrazione ed in grado di adeguare le infrastrutture del Giglio, per lo più risalenti al buon tempo antico, quello per intenderci che qualche nostalgico definirebbe “degli asini” alle nuove necessità di residenti e turisti.
Fin qui però nessuno scandalo: l’Amministrazione che vince, anche quando rappresenta solo il 30% dell’elettorato, appunto come nel nostro caso, attua la sua politica. Invece il problema è l’indecenza di un ambientalismo a “doppio senso di circolazione”, nascono quando, dietro tante belle dichiarazioni di facciata si nasconde quella vocazione cementificatrice pervicacemente sostenuta (per citare solo questo caso di drammatica attualità) dall’Amministrazione Brothel dell’ultimo consiglio comunale del 14/06/2006. In tale seduta , è stata infatti proposta la delibera riguardante la perimetrazione di un’area adiacente alle mura di giglio castello  per la verità piuttosto degradata da sottoporre successivamente a “piano di recupero”.
Tramite questa operazione, ad esclusivo beneficio di alcuni privati, si vorrebbe edificare in luogo di una baracca in tavole fatiscenti e di una struttura abusiva in alluminio, sulla quale pende tra l’altro un’ ORDINANZA di DEMOLIZIONE, un congruo numero di appartamenti, certamente di maggiore impatto per l’ambiente e meno utile per la comunità di un bel parcheggio della cui mancanza il Castello sta, in questi momenti, particolarmente soffrendo. Soltanto il senso di responsabilità e la capacità di farsi interprete delle reali e diffuse necessità dei cittadini dell’opposizione hanno impedito, almeno per il momento, grazie all’uscita dall’Aula Consiliare che ha fatto venir meno il numero legale, l’attuazione di tale scempio.
Malauguratamente però l’operazione verrà riproposta nel consiglio Comunale frettolosamente  riconvocato per il giorno mercoledì 21 e sicuramente approvata visto che la maggioranza si presenterà questa volta a ranghi compatti e completi, il tutto con buona pace delle 5 vele di Legambiente e di un Ambientalismo tanto salottiero quanto ipocrita!!!!!

Giacomo Landini