Un ricordo di Giovanni Tievoli, detto “ Nanni di Piero”

Non è facile dire addio per sempre ad una persona conosciuta da quando sei nata, anche se  la confidenza non andava oltre il saluto, il sorriso spontaneo, garbato, che sottintendeva il piacere di ritrovarsi al paese durante le vacanze e in buona salute.
Ho letto su Giglionews della sua morte ed ho provato una profonda tristezza.
Lo vedevo passare un po’ sofferente la scorsa estate a braccetto di Ginetta la moglie, su per il lastricato della Porta. Abitava durante le ferie nella casa con il pergolato che si vede andando alla fonte, proprio sotto la curva della strada nuova, in prossimità di piazza Gloriosa. Quella casa di famiglia che una volta era frantoio per le olive e trasformata in tempi moderni in due appartamenti: uno per  Ebe la sorella e uno per lui.
So che ha lavorato in miniera ai tempi in cui tanti gigliesi e marchigiani vi hanno lavorato ed è partito, come tanti gigliesi e marchigiani quando la miniera chiuse i battenti. Andò a Genova portandosi dietro la famiglia e là iniziò una vita di lavoro e di soddisfazioni che culminavano con il ritorno estivo al paese natio.
Nanni era un uomo molto bello, alto, dai modi gentili ed eleganti. Ginetta la moglie non era da meno: bellissima, aveva capelli color dell’ebano ed una carnagione che si abbronzava appena esposta ai raggi del sole; avrebbe potuto benissimo fare l’attrice da giovane e  insieme erano proprio belli da vedere.
Ho un ricordo di questa bella coppia nel fiore degli anni: un capannello di gente sosta davanti al bar dei genitori di Ginetta (dove adesso vi è l’abitazione della sorella Costanza) ed ammira una ragazza che si è appena fatta la messa in piega da Mara Brandaglia, la figlia di Amina la Balina.
L’eccezionalità stava nel fatto che Mara, dopo aver frequentato un corso per parrucchiera fuori dal Giglio avesse aperto il negozio al Castello e che quella fosse la sua prima cliente. Quel pomeriggio quante facce  soddisfatte intorno alla modella! Prima fra tutte Giorgina la mamma, poi Amina per la bravura della sua Mara e Mara,che ogni tanto dava ritocchi a quei riccioli mori  pettinati con tanta maestria; siccome con Amina eravamo come si diceva “di casa,” c’ero pure io curiosa che volevo vedere a tutti i costi come fosse carina quella ragazza.
Il sorriso raggiante di Ginetta, che  immobile, con la testa leggermente reclinata si lasciava ammirare, in effetti affascinava anche  la gente che entrava e usciva dal bar…. ma un po’ in disparte, compiaciuto, stava il bel ragazzo con le mani in tasca e fissava con occhi adoranti la sua fidanzata: era Nanni, Nanni di Piero.

Palma Silvestri (della Barroccia)