Gentilissimi Signori Archibugi e Rum,
il fenomeno degli infissi di alluminio, di qualunque colore essi siano, è, fuor di ogni dubbio, il frutto di anni di disattenzioni da parte di chi avrebbe dovuto vigilare ed evitare l’avanzata di questo abusivismo ambientale non compatibile con la bellezza del nostro borgo medioevale. In questo non mi sento di attribuire la colpa a nessuno perché, su questa storia, tutti siamo corresponsabili di una situazione nella quale non abbiamo minimante contribuito a modificare. Questo non lo dico per snaturare il problema ma per fare una semplice premessa, inquadrare il fenomeno e capire la strategia da metter in campo come Amministrazione che deve intervenire e che non si può tirare indietro.

Intanto precisiamo che, fin dal 1984 anno in cui fu approvato il Piano Regolatore Generale, l’art. 24 (Materiali e particolari costruttivi) delle NTA e l’art. 39 (estetica degli edifici) del Regolamento edilizio persegue in generale il concetto dell’adeguamento a materiali e colori tradizionali. Le norme inoltre stabiliscono (ancora oggi in attesa del nuovo Piano Strutturale) che qualunque modifica esterna o nell’estetica è soggetta ad autorizzazione paesaggistica. Il nuovo Regolamento di Polizia Urbana approvato nel Consiglio Comunale del 30 settembre 2009, all’art.10 conferma questo aspetto e viene ulteriormente specificato che è fatto obbligo al cittadino mantenere in buono stato le facciate degli edifici e dei serramenti, tramite l’effettuazione di lavori di manutenzione e di coloritura secondo gli indirizzi forniti dal Comune.

Per quanto riguarda gli abusi, in generale, non perché voglia sottrarmi al problema, prendendo spunto dalla segnalazione sottoposta ai Vigili da Voi stessi, ogni cittadino ha il dovere di segnalare alla Polizia Municipale qualsiasi violazione alle regole che farà di conseguenza i relativi sopralluoghi, relazionandone poi gli esiti all’UTC per gli eventuali e conseguenti provvedimenti.

Nonostante ciò ritengo che questa strada, legittima per carità, pur essendo un percorso di alto senso civico, per l’ottenimento dei risultati attesi, non porti al fine da tutti noi auspicato. Credo, infatti, che la sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso campagne di stampa locali e interventi di educazione possano con gradualità migliorare il problema. Dopo si possono attuare sistemi di repressione del fenomeno, solo dopo, quando verrà stabilita la mancanza di sensibilità al problema.

Per questo motivo la scorsa settimana, d’accordo con Polizia Municipale e Ufficio Tecnico (che come voi sapete da circa quattro mesi ha un nuovo responsabile), sono state emanate tre ordinanze che intimano, a coloro che possiedono facciate indecorose all’interno delle mura, di eseguire al più presto un intervento di risanamento alle parti di proprietà che devono essere consone al luogo particolare di Giglio Castello.

Aggiungo a questo, senza fare il solito repressore con parole che terminano con un niente di fatto, una campagna d’iniziative che invitano i proprietari di serramenti “non consoni” a sostituirli nel più breve tempo possibile pena poi multe salatissime oppure obblighi ad adempiere con ordinanza. A breve, interverremo in modo consistente sugli interni del Castello con provvedimenti che andranno nel senso da Voi sperato, ma avremo bisogno della collaborazione di tutti e di tutte le associazioni del luogo. 

Infine, devo scusarmi per il ritardo della riposta sperando che mi siano riconosciute le attenuanti di un periodo difficile, intenso e impegnativo come quello del mese di agosto e non solo per questo, ma anche per i tempi che solitamente occorrono per gli approfondimenti con gli uffici preposti.

Per il momento Vi ringrazio della possibilità che mi avete dato di rispondere a un problema che, nei vari incontri con l’Associazione Il Castello, sono stati oggetto di confronto che non dovrà rimanere fine a se stesso ma costituire il punto di partenza per una rivisitazione del Castello nel senso auspicato da tutti.

Altrimenti non saremmo meritevoli di essere uno “Tra i borghi più belli d’Italia”.

Cordiali saluti.
Il Sindaco – Sergio Ortelli

P.S.: Stia tranquillo Umberto. La rubrica non chiuderà mai. Sono un essere umano come gli altri al quale invece, visti gli impegni di una Amministrazione che vuole affrontare i temi a tutto tondo,  non gli è concesso neanche un ritardo. Le risposte arrivano, ma bisogna avere pazienza. Chi non ha pazienza, di fronte alla burocrazia, è perduto!