Giornata intensa quella trascorsa ieri sull’isola. Lo si poteva leggere negli occhi di ex naufraghi e familiari delle vittime del naufragio di Costa Concordia, che hanno deciso di tornare al Giglio per ringraziare la gente del posto e rivivere con maggiore serenità quei luoghi teatro di un’assurda tragedia che mai potrà essere dimenticata.

Intorno alle 9:30 i naufraghi ed i loro familiari sono stati accompagnati da alcune imbarcazioni nei pressi de Le Scole, il luogo dell’impatto, dove il famigerato scoglio è stato ricollocato nel luogo da cui un anno fa fu violentemente divelto. Poi un passaggio ravvicinato al relitto per gettare in acqua una corona di fiori.

Alle 11, nella chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo e Mamiliano di Giglio Porto, il Vescovo Guglielmo Borghetti ha officiato una toccante Santa Messa di suffragio (VISUALIZZA OMELIA) al termine della quale sono stati consegnati alcuni riconoscimenti in memoria di Padre Luciano Baffigi e le cittadinanze onorarie gigliesi alle amministrazioni dei soccorsi.

Nel primo pomeriggio su quel tratto di molo che vide lo sbarco delle scialuppe è stata svelata una grande targa in bronzo con impressi i nomi delle 32 vittime del naufragio. Poi, in piazza della Dogana, sul muro che rappresenta la memoria storica di Giglio Porto, una lapide in marmo ha fissato alla memoria dei posteri le gesta della gente isolana in quel tragico venerdì di Gennaio.

Alle 18, nella Chiesa parrocchiale di San Pietro a Giglio Castello, i solisti del Festival MusicalGiglio hanno voluto regalare ai gigliesi, ex naufraghi e familiari un suggestivo concerto d’archi con l’esecuzione dei più coinvolgenti brani di musica da camera.

Alle 21:30 il momento più suggestivo: una fiaccolata spontanea è partita dal sagrato della chiesa di Giglio Porto in direzione del molo rosso. Neanche una forte pioggia ha fermato i numerosi presenti che hanno continuato la loro silenziosa marcia fino ad arrivare ai piedi della targa in bronzo proprio nel momento in cui la pioggia ha deciso di fermarsi lasciando spazio ad un religioso silenzio squarciato soltanto, alle 21:45, dal suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni presenti in porto.

Un brivido ha percorso i presenti e gonfiato gli occhi di lacrime, con il pensiero che è andato inevitabilmente alle immagini di quella tragica notte mentre 32 lanterne si alzavano in cielo ad omaggiare il ricordo di chi quel maledetto venerdì, nonostante il grande cuore di soccorritori e gente isolana, non è riuscito a mettersi in salvo.