Quando 29 anni fa sono arrivata all'isola, non riuscivo ad apprezzare quello che c'era, venivo da Milano prima, Firenze poi, mi sentivo proiettata indietro nel tempo. Eppure c'era tutto, avevamo anche l'ostetrica che viveva al Giglio, Lido che d'estate dormiva dentro la bara e mi raccontava come ci stava fresco dentro quel magazzino, non so se mi prendeva in giro, ma ricordo bene quelle casse foderate di bianco. C'erano 3 discoteche, d’estate Cinema sotto le stelle, 4 edifici scolastici, 2 asili, e tanta gente che veniva al giglio in vacanza già da maggio. Eppure nella mia ignoranza e presunzione cittadina li per lì non riuscivo ad apprezzare quello che l'isola mi offriva. Pochi anni e non avrei mai potuto fare a meno di questo scoglio, ma questo scoglio ha incominciato a fare a meno di tante cose. Cosa è successo, perchè abbiamo permesso che tutto questo accadesse? Tanto uniti nel difendere la propria identità isolana, ma divisi, qualcuno addirittura indifferente o insofferente, di fronte alla perdita di tutto quello che c'era, “intanto di là c'è il continente, a settembre me ne vado chi se ne frega”, e così anno dopo anno abbiamo perso un pezzo dietro l'altro. Il problema cimiteriale, dei defunti è esploso perchè un giorno senza traghetto non ha permesso che arrivassero le casse, ma vorrei dirvi che quando morì Tina Monti andai io a prendere la bara al traghetto, ce n'era una sola sull'isola ed era troppo grande, ne sono passati di anni. Oggi ci risentiamo per ciò che è accaduto, ma quando via via ci toglievano e chiudevano tutto, con l’avvallo da parte di varie amministrazioni comunali, questa voce così accorata dov’era?
Ancora oggi permettiamo lo scempio e silenziosamente subiamo e subiremo, questa leggera protesta si annullerà nel breve tempo che ci separa dall’inizio della stagione ormai alle porte, e torneremo a leggere del disastro Concordia e della crisi che si porta dietro, senza voler ammettere che questo è il risultato della nostra indifferenza, dell’aver pensato solo al proprio orticello senza guardare se quello del vicino si stava seccando, anzi godendone “uno della concorrenza in meno”.

p.s. un giardino curato in mezzo a tanto seccume non rende, anzi fa notare ancora di più la trasandatezza di un paese.