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Caro Buonista ti scrivo
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Caro Buonista ti scrivo

Caro compagno buonista ti scrivo. Ho atteso alcuni giorni prima di farlo, sapevo che dopo gli attentati di Parigi ti saresti per un poco dileguato. Le periferie delle città in cui hai agito e operato per anni sono infestate di delinquenti che, con le tue parole buone e teorie modernissime, sono stati difesi. Sono stati recuperati dalle carceri, sono stati resi buoni. Infatti la tua opera è iniziata molto tempo fa quando hai preso a discutere sul ruolo delle carceri, disdegnavi la vendetta disdegnavi la punizione, eri il paladino del recupero. Ed adesso con i permessi premio, con l'accorciarsi ormai usuale delle pene questa società si è sporcata per sempre.

Ma ritorniamo a Parigi. A Saint Denis, luogo con decine di razze che convivono, con una quantità di musulmani osservanti da far invidia a tutte le altre moschee. A Saint Denis dicevo sono piene le strade del tuo prodotto, della tua bontà delle tue parole buone. Mi ricordo quando ero ragazzo che alla televisione dicevi che i delinquenti non sono tali per colpa loro ma per colpa nostra, per la società difficile del capitalismo, e per bocca di un noto direttore delle carceri che portò all'attenzione il recupero facendo commuovere tutti i magistrati. Una fazione buonista di questi giudici ti ascoltarono e ti seguirono. Allora abbiamo assistito alla beffa dei carcerati che per buona condotta uscivano quasi subito e si vendicavano di chi li aveva denunciati. Te lo ricordi Izzo? Che fece? Povere donne. Ma a te che importava, tu avevi fatto la tua bella figura in televisione.

Così anche in Francia hai operato inventando questo senso di colpa che hai elargito gratuitamente all'occidente, a questa società che si è guadagnata il benessere e che si è sentita dire che lo ha rubato. In Francia hai operato accusando i potenti di aver sfruttato l'Algeria. E le tue parole erano ben assestate e ben calibrate, a te interessava fare bella figura essere una persona dai sentimenti moderni alternativi, ti facevi bello con le parole, con le idee di condivisione di spartizione. E facevi l'amore con chi ti stava a guardare, e con chi ti seguiva ammirata mentre professavi l'accoglienza. Così la società ti ha creduto, ed il suo senso di colpa nei confronti dei paesi musulmani si è trasformato in cedevolezza. Il buonismo che hai sparpagliato in questi paesi bellissimi e puliti dell'occidente ricco ha prodotto arrendevolezza. Le idee bellissime che descrivevi in televisione e nei circoli, mentre suonavi i tamburelli e parlavi di bene comune, quando con i cani punk a bestia dormivi sotto i portici di Bologna, quando facevi la zecca, ma ti vestivi con un certo stile anti borghese, eri solo vanitoso, e quella, moda era. Per te è stato sempre importante quello che suscitavi quando ti ascoltavano, ma non ti curavi e non sapevi che le tue parole producevano tanto decadimento. Il male ti osservava, mentre tu abbellivi la tua personalità e ci facevi vedere quanto eri preciso a non generalizzare sulle razze, quanto eri comprensivo nei confronti dei delinquenti, quando li volevi accogliere. Il male vedeva la debolezza e sapeva che poteva prosperare qui da noi, perché l'ora rubata era più semplice dell'ora lavorata, nella società che tu avevi proposto. E la democrazia in cui i tuoi nonni hanno creduto, la società pulita che ti hanno lasciato in eredità diventava sempre meno difesa, sempre meno potente, fino ad essere beffata da chi ne approfittava. I religiosi stessi ti appoggiavano, loro poi! Loro hanno distrutto tutto, tutti i loro avversari quando era il momento, nel medioevo, ed adesso non possono far altro che osservare le dilapidazioni e le infibulazioni, loro le hanno fatte già tutte queste cose, ma noi, noi che abbiamo in testa l'eredità illuministica ti abbiamo ascoltato mentre ti pavoneggiavi. Per esempio da Fazio, alla tivvù. Lì, su Rai Tre, fate a gara a chi dice la bontà la ~cosa carina~ più carina possibile. Addirittura Gramellini le elenca con il numero le cose buoniste. E tutti a riscuotere il successo, ad applaudire.

A me invece dicevi che generalizzavo che ero fascista, che facevo di tutta un'erba un fascio, che non sapevo approfondire, a me dicevi che la società mia era quella del passato quella della guerra. Addirittura, dopo gli attentati di Parigi, dopo tre giorni hai iniziato, compagno buonista, a dire che non bisogna ragionare con il desiderio di vendetta. Si, eri su Canale Cinque a Mattino Cinque. "Occorre attendere per calmare gli animi", dicevi, e poi: "sennò si agisce col desiderio di vendetta", e la conduttrice ti guardava e ti ammirava per le belle parole che dicevi. Ed ancora non è passato Che Tempo Che fa su Rai Tre, questa settimana. E chi vi guarda da laggiù, dal Magreb, sa benissimo che indebolite la democrazia, perché sa che le nostre armi sparano poco. Che le nostre armi non generalizzano, i nostri corpi speciali sono impotenti, sa che i nostri missili sono troppo mirati tanto da stare fermi, sennò le stragi indignano.

Alla fine l'occidente è realmente impotente. Impotente ad aiutare i due Marò, impotente a difendersi perché siete ormai di moda. Se un politico decidesse di rimpatriare tutti gli zingari, tutti i delinquenti e ladri delle ville, non avrebbe successo mediatico. Invece i moderati, i comprensivi, i buonisti come te hanno successo, sono apprezzati dalle donne, vanno di moda. Ma l'Imam dello stato islamico ha dichiarato: "Abbiamo colpito la capitale della prostituzione e del vizio". Ma come, buonista, tu ci hai sempre detto di tollerare, ma loro non tollerano il nostro vizio, loro non tollerano la nostra vita, non tollerano ciò che i nostri nonni ci hanno dato. E vengono a cancellarli qui, non là, ma qui, i nostri valori. Tu dicevi che dobbiamo capire il diverso, ma come mai non funziona? Come mai loro non capiscono che una donna deve provare piacere nel sesso, è un suo diritto, e non va sgozzata e nemmeno infibulata. Ma allora perché non ne parli mai? Forse perché non soddisfa la tua vanità? E se sotto una bomba cadesse un tuo figlio, una tua figlia? Cosa diresti? A chi daresti la colpa? E se tua figlia fosse costretta ad andare in giro tutta coperta di teli? Lo sapevi che alle donne coprono pure le mani? Dillo durante le tue fiere delle vanità. Mi meraviglio delle compagne alla tua sinistra che ti adorano e gettano il loro corpo sotto le tue belle parole mentre suoni i tamburelli nel corso di città, quelle che sarebbero le prime a finire sotto gli occhi malvagi dei religiosi, quelle compagne che hanno combattuto per la loro emancipazione! Stupide, non capiscono che se ti lasciano indebolire questa società occidentale, non avranno nessun altro posto dove godere dei loro diritti. La società occidentale capitalista da loro tanto disprezzata è quella che invece le rende libere di godere di una bella vita. Se sapessero, mentre ti guardano estasiate come se tu fossi il loro messia, se sapessero cosa perderanno quando ci estingueremo. Non cederebbero al tuo fascino ed al tuo buonismo. Loro, le femministe sono sparite nella società multietnica dove le razze si confondono, e le hai indebolite tu, compagno buonista, tu sei stato. Piano piano, caro compagno, anche le donne europee si sentiranno giudicate, modificheranno i loro costumi, avranno paura di indossare il perizoma, e di farlo intravvedere, dalla cintura, nel gioco perpetuo della seduzione. Avranno paura di danzare, di giocare, di prendere il sole. Si sentiranno osservate e si sentiranno perseguitate. E forse tu, compagno buonista, finalmente verrai ignorato, fra un femminicidio ed un altro, ma sarà troppo tardi."