Al Comandante Polizia Municipale.
Avendo letto il suo autorevole intervento volto ad illustrare la norma che vieta la sosta e la conduzione di animali sulle spiagge dell'isola del Giglio, avrei particolare piacere domandarle, poiché incarna la figura deputata a far rispettare le ordinanze comunali, quali siano questi criteri di "igienicità" che impediscono, ad esempio, ad un cane regolarmente vaccinato ed adeguatamente accompagnato dal rispettivo proprietario, di transitare nella spiaggia e magari entrare in acqua per aver momentaneo sollievo dalla calura estiva o, più semplicemente, per fini ludici.
Come è ovvio intuire, sono uno dei tanti proprietari di cani che da anni trascorre le sue vacanze nella vostra splendida isola e come tale,  trovo l'ordinanza a cui lei faceva riferimento oltremodo restrittiva e particolarmente discriminante specie se, per legittimarla lei adduce la semplicistica  equazione "CANE= SCARSA IGIENE" .
Infatti, sulla base di tale premessa, non ho parole per farle comprendere  la rabbia e il disgusto che provo quando, a fatica, trattengo il mio cane dall'entrare in acqua, proprio per evitare alterchi con persone ottuse od incorrere in eventuali sanzioni amministrative, per poi vedere dinanzi a me galleggiare o stazionare sull'arenile, assorbenti, pannolini, lattine e quant'altro.
Mi domando allora: d'accordo, può capitare che il cane faccia i suoi bisogni sulla spiaggia e ciò, chiaramente, non è molto igienico, ma questi, ammesso che non vengano prontamente rimossi dal proprietario,  in fin dei conti, cos' hanno poi di così diverso da ciò che di “organico” o meno  viene depositato quotidianamente, in mare o sulla spiaggia accanto al vostro telo da bagno, da parte di adulti e bambini e che immancabilmente finisce con l’essere calpestato dal piede di qualche sventurato a testimonianza della bella giornata trascorsa al mare.
Il signor sindaco, è forse in grado di distinguere la differenza di carica batteriologica esistente tra una cacca di cane e una di essere umano?!
Francamente, non so a voi, ma a me fanno schifo entrambe pertanto, trovo alquanto riduttivo e sciocco bandire i cani dalle spiagge per il solo motivo di appartenere al genere animale e lasciare che i più evoluti ed  igienici esseri umani sporchino impunemente in lungo ed in largo l’isola poiché, se proprio vogliamo essere onesti, il più delle volte dovremmo essere proprio noi stessi a vergognaci dei comportamenti dei nostri simili, soprattutto se si considera che, a differenza degli animali, dovremmo godere del ben dell’intelletto… Quindi, al posto di una politica di bieco proibizionismo, troverei molto più ragionevole che l’autorità comunale prendesse coscienza del problema e si adoperasse al fine di giungere ad una soluzione che tenga in considerazione anche le esigenze delle sempre più numerose persone  che trascorrono le proprie vacanze al Giglio assieme ai propri figli, per così dire, “A quattro zampe” e che, auspicabilmente, porti alla  creazione di zone franche in cui, uomo ed animale, possano tranquillamente vivere il mare nel rispetto dell’ambiente e del comune senso di pulizia.

Cordiali saluti,
Giorgio Fanizza