Salve sono, diciamo non interamente solo per metà, un gigliese
purtroppo ho letto nel vostro sito un articolo molto triste riguardante le ex-barche del palio marinaro. Purtroppo non ho potuto assaporare l'adrenalina e le emozioni più profonde su quelle stupende barche di legno in occasione del più grande evento, il Palio. Ho avuto il piacere però di parteciparvi ben 4 Minipali (3 da vogatore e 1 da timoniere) e 1 eliminatoria.
Adesso arrivo al dunque per il perchè di questa mia lettera (che pregherei fosse pubblicata nella rubrica "Dite la Vostra" (grazie)).
Vorrei far riflettere molti lettori del PERCHE' di DISINTEGRARE quelle barche stupende che hanno solcato più volte quel magnifico specchio d'acqua antistante il Porto, anzichè magari renderle omaggio alla popolazione lasciando viva la storia dell'isola e della popolazione: mantenendo viva la TRADIZIONE. Perchè le tradizioni dell'isola non sono lo CANTINATE, CANTI POPOLARI ma anche il PALIO (come tutti saranno d'accordo con me). Allora perhcè il distruggerle e non magari mantenerle intatte e allestire un museo. Oppure come dissi qualceh anno fa a degli isolani (in occasione appunto di pensare di cosa farne delle barche di legno, perhcè prima o poi andavano sostituite), a mettere ogni barca in una zona di ogni rione!!Mantenendo così viva la tradizione del Palio.Invece no, è stata scelta la strada più semplice ma anche, secondo il mio modo di pensare, più brutale!!
Mi è dispiaciuto leggere quell'articolo ma la mia domanda è: come mai tante persone vicine alla tradizione del palio, tante persone vicine al mantenimento (in passato) di quelle stupende barche, hanno permesso questo simile gesto!!
Oramai l'errore, purtroppo, è stato fatto e non si può tornare indietro, ma con questo gesto non sono state valorizzate le tradizioni dell'Isola del Giglio.
Un saluto a tutti e spero che questo articolo faccIa riflettere per non ripetere un tal simile errore.

Ferraro Nicola