da qualche giorno, mi fermano le persone per chiedermi, spesso sottovoce, se ho scritto io quella lettera apparsa domenica su giglionews.
puntualmente rispondo che l'ho letta ma non sono l'autore di tutto ciò, il discorso poi comincia a prendere la forma e la sostanza di quelle parole, molti genitori si rendono conto di non saper parlare con i propri figli e d'aver paura della rispostaccia, qualora chiedessero semplicemente " Cè qualcosa che non và?"
Il problema che questo genitore si pone, mi sono resa conto che anche per gli altri è importante e fà paura, ma come sempre accade, e come una madre mi ha detto "Chi ha il coraggio di esporsi direttamente in prima persona? Io no".
Mi hanno anche chiesto perchè non si è firmato, che forse sarebbe stato più utile sapere chi fosse. non sono molto convinta di questo, credo che sia solo la curiosità e anche un pò di invidia verso questa persona, che è vero che non sappiamo chi sia, e credo abbia chiesto l'anonimato per ovvii motivi, che ha sfidato il silenzio di anni dichiarando la SUA VERITA'
quanto sostegno avrebbe l'intrepido genitore che si facesse avanti per dichiarare il suo bisogno d'aiuto?
quanto questa piccola società lo criticherebbe, quanti sparlerebbero senza magari sapere che anche dentro casa loro cè il medesimo problema?
comunque mi stupisce che nessuno abbia risposto a quella lettera, la trovo una cosa grave il voler ignorare la realtà, intanto i giorni passano, altre notizie sposteranno il cursore sempre più verso l'alto e quella letterà sparirà dalla pagina iniziale, e tutto tornerà come prima.
Comunque cosa abbiamo intenzione di fare? vogliamo lasciar cadere nel vuoto quella richiesta d'aiuto?
in fondo è solo questo che ci viene chiesto, aprire gli occhi e verificare all'interno delle nostre famiglie se i nostri figli sanno parlare con noi e se hanno dei problemi, che ci diano la possibilità d'aiutarli.

franca melis