Caro Bossini, come ti disse un vecchio saggio gigliese, “è tanto che sei al Giglio e ancora non hai capito come sono fatti i Gigliesi!”

I Gigliesi non si ribellano perché devono pagare il ticket!!

Anche se possiamo riconoscere che in questo modo si può ovviare all’occupazione ad oltranza  di macchine parcheggiate per mesi, poca cosa di fronte al problema delle macchine sull’isola.

Ci ribelliamo invece per come siamo trattati ! Comodo risolvere così il problema, affidarlo ad una ditta esterna, mettere ogni spazio a pagamento, riscuotere il 30% e cavarsela solo con qualche polemica.

Francamente non ci piace questo sistema ! I cittadini non sono una massa da pascolare mandando un cane pastore, ognuno ha necessità e bisogni diversi , chi per lavoro, chi per vacanza, chi per viverci e basta (giovani e anziani).

Nella nostra isola inoltre, sia i residenti che quelli legati al Giglio per discendenza o per affetto, non possono sentirsi penalizzati perché scelgono l’isola e francamente questa sembra la sensazione generale, non perché si paga un ticket, ma perché non si prendono a cuore i problemi alla radice .

Per esempio: quante macchine arrivano sull’isola? Quante l’isola ne può sostenere? Quante macchine è bene che arrivino, quante devono essere lasciate di là !? E dove?

E come muoversi sull’isola senza la macchina? Considerando che la ricettività è prevalentemente data dagli appartamenti, questi hanno il parcheggio?

Uno studio serio per individuare soluzioni globali, idee e scelte che tengano conto non solo dello sviluppo dell’isola ma anche della sua sostenibilità, non sono mai state fatte!

Io credo che fino a quando non si trovi il coraggio di dire basta alle troppe macchine, alle troppe case inadatte ad essere affittate, alla mancanza di soluzioni create in sinergia con Monte Argentario, alla equilibrata costruzione di parcheggi, i Gigliesi ed i turisti continueranno a sentirsi ingiustamente penalizzati.

AnnaMaria Bernardini