I recenti ritrovamenti dei mosaici in località “Le Grotte”, ugualmente detta “Il Castellari”, di Giglio Porto, ripropongono il problema dell’utilizzo, in che maniera o meno, di tali resti.
In verità i mosaici erano stati scoperti già nel 1915 da militari che avevano il compito di installare nella zona batterie costiere di cannoni.
Io ho avuto la fortuna di vederli, seppur dall’esterno, durante la recente campagna di scavi condotta dalla dott.ssa Rendini della Soprintendenza, il ritrovamento infatti insiste su di un terreno privato, e sono rimasto estasiato: sono mosaici bellissimi! Ad essere sincero mi sarei aspettato da parte della dott.ssa Rendini, insieme al nostro Sindaco, una conferenza stampa, che ad oggi ancora, credo non ci sia stata, per spiegare le intenzioni della Soprintendenza e dell’Amministrazione Comunale sull’utilizzo o meno di questi reperti:

- Acquistare il terreno dove sono i mosaici?
- Provare a ricostruire tramite computer la grandiosa villa dei Domizi Enobarbi di cui i mosaici sono parte integrante?
- Attivarci per iniziare una campagna di scavi insieme a qualche Università italiana o straniera?

Tutta una serie di domande che, insieme ad altre avrei volentieri posto ai rappresentanti delle istituzioni e che rivolgo loro tramite la stampa.
Mi piacerebbe anche che le varie Associazioni presenti sull’isola avessero modo di collaborare con la Soprintendenza ad un progetto comune finalizzato allo “sfruttamento” ed alla fruizione di tali beni che, non dimentichiamolo mai, fanno parte della nostra storia.
Venendo via dal luogo del ritrovamento, mi prendeva un po’ di amarezza e pensavo: “Ma come è potuto succedere che la villa romana sia stata coperta da ville costruite anche recentemente e con tutti i permessi in regola?”