Signora Federica Arienti, nessuno le vieta di parlare, di esprimere le sue opinioni... come ha detto lei, la libertà di parola c'è...
tuttavia il mio invito a tacere le era stato rivolto perché la sua "guerra epistolare" stava degenerando.... da un pensiero iniziale, magari anche giustificato e che in parte approvo, si era arrivati ad un insieme di insulti e "frasi pesanti". Con questo io non ho nessuna voglia e intenzione di intraprendere una battaglia con lei, quindi mi limito a CHIEDERLE per favore di moderare la sua rabbia... si fa presto a passare dalla parte del torto... il passo è breve.

Stefania Maschio