Proprio stamani ho letto l’articolo su giglionews, firmato Rione Saraceno, nel quale si manifestava la felicità per l’entusiasmante serata in onore dei grandi ragazzi che hanno dimostrato la loro forza, valenza onorando i colori del Rione e dell’Isola, in occasione del palio dell’arcipelago.
Di tutto questo ne sono veramente contento ma, purtroppo, la mia felicità ed il mio sorriso si è scontrata e smorzata, immediatamente, facendo posto ad un forte sentimento di rabbia figlia di un "increscioso" ed "ignobile" accadimento avvenuto la stessa sera.
Partendo dal presupposto che la festa è popolare, quando è aperta a tutti, vorrei raccontare la situazione, senza fare né nomi né cognomi (tanto chi ha agito lo sa) in quanto più di ogni altra cosa è importante che si venga a conoscenza della gravità del misfatto.
Scena: Gli avventori, in fila, aspettano di essere serviti dai Signori e dalle Signore del rione organizzatore che hanno regalato il loro tempo alla manifestazione; giunto il momento di essere servite tre SIGNORE (sottolineo Signore con la S maiuscola di origine Polacca, che lavorano duramente e regolarmente sull’Isola) invece delle pietanze si sono sentite dire, con accento, timbro, e disprezzo: "VIA, VIA Voi andate via !!!. ( e non è la prima volta); queste senza protestare per non dare adito a strumentalizzazione si sono dovute allontanare con il groppo in gola e le lacrima agli occhi.
Vorrei ricordare che i primi immigrati o "invasori" siamo stati noi italiani e forse lo sono stati anche i parenti di questi personaggi.
Sarebbe auspicabile che le gentilezze ed i sorrisi a 32 denti venissero "serviti" sia ai forestieri, che portano soldi, sia a quelle persone che si staccano dalle proprie famiglie, per interi mesi, per "accudire" e "pulire" i nostri cari, che la vecchiaia ha reso non più autosufficienti, sollevando di fatto i parenti da gravosi e poco gradevoli lavori.
Mi piacerebbe che la festa (qualunque essa sia) sia di tutti e per tutti e che sia un vero e proprio momento di aggregazione sociale e culturale in una società che sta diventando, giorno dopo giorno, sempre più cosmopolita.
Dispiace che per pochi (!!!!) come sempre ne vadano di mezzo tutti.

Grazie di avermi ascoltato e sopportato vi saluto calorosamente.

Giancarlo (Rum)
"…quando io son lontano, lontano dal mio scoglio, vorrei allungar la mano per poterlo toccare".