MERIDIANA DI GIGLIO CAMPESE

Caro Silla
Con il tuo appropriato e preciso intervento, hai risvegliato in me, i ricordi della disputa sul significato “Soli Soli Soli” posto dal Capitano E. De Albertis sulla meridiana di Giglio Campese, più volte sorta nella  nostra compagnia giovanile:, Sergio e Pietro, tu ed io,. Mi sembra che tutti convenimmo sul significato che hai dato nella risposta al Sig. Ottanelli, come la più consona interpretazione.
In quel periodo trascorrevo anche l’inverno sull’isola, e non mi era sfuggito il progressivo degradarsi della meridiana, fin quando, scomparsa ogni traccia del disegno, ed anche dello gnomone (lancetta in metallo, la cui ombra traccia le ore), decisi di riprogettare questo meraviglioso ricordo del Capitano De Albertis e di realizzarlo in marmo.
Mi misi al lavoro per lo studio e per la stesura grafica del progetto in scala da cm 1 a 1, cercando di attingere elementi utili da una vecchia e sbiadita foto di cm 2x2 di grandezza. Consultai diversi trattati per acquisire un minimo di nozioni astronomiche e geografiche per la costruzione di un orologio solare verticale, con linee orarie alla francese, come pareva riferirsi la nostra meridiana. Nel contempo non tralasciai la ricerca sul significato delle parole latine “SOLI SOLI SOLI” e se non vado errato, (i documenti della meridiana li custodisco al Giglio e attualmente mi è difficile consultarli), mi sembra di aver letto in qualche citazione che il motto, oltre appartenere al repertorio delle frasi per meridiane, era stato scolpito sul monumento funebre di Napoleone Bonaparte, con questo  significato in lingua italiana “AL SOLO ASTRO DELLA TERRA”. Nella nostra meridiana, per  “SOLO ASTRO”, deve intendersi il nostro sole.
Rimandiamo quindi al saccente dr. Sibilot, le conclusioni sulle sciocche interpretazioni ed altre  castronerie, pronunziate in merito.
Durante il lavoro di realizzazione del progetto, con uno slancio di estrema generosità, apposi sul lato sinistro della meridiana la frase “Ripristinato a cura del Circolo ecc. ecc., (allora credevo in quel Circolo), frase, che a mio avviso, sarebbe stato più corretto, eventualmente sostituire con  “Riprogettata e Ripristinata da Mario Brandaglia”.
Vorrei precisare che lo gnomone posto sulla meridiana, pur sviluppandosi nell’ambito del disegno a freccia in conformità con quello originale, si presentava con qualche anomalia, sia nelle proporzioni sia nella sua inclinazione, in quanto lo facemmo in fretta e furia in un’officina di Porto S. Stefano,  in ottone anziché in ferro battuto od in bronzo, e lo montammo insieme alla meridiana, due ore prima dell’inaugurazione!  Gli esperti in materia sanno, che le correzioni possono essere fatte soltanto in limitati spazi temporali dell’orbita terrestre, prescindendo da una stabilità definitiva dello gnomone, che non si riscontrano nel nostro caso. Il modello esatto e conforme all’originale, fu realizzato in materia lignea dal sottoscritto e si trova ancora nel mio studio di Firenze, in attesa di essere fuso in bronzo e di prendere il proprio posto. Ciò non fu fatto, perché le richieste di un piccolo contributo  elevate, a quella Amministrazione Comunale, che eufemisticamente si definiva di sinistra, e che in un pubblico manifesto fu definita acefala ecc. ecc., non ottennero mai risposta.
Le spese per la realizzazione in marmo della meridiana, non contando il mio lavoro di studio e di progettazione, che fu interamente gratuito, ammontarono a L. 700.000, tratte dal ricavato della vendita del mia monografia “Giglio Castello –Storie di Mura e di Piraterie” .
Mi sembra del tutto evidente, che l’opera fu studiata, progettata, realizzata e sostenuta interamente dal sottoscritto, il quale durante la cerimonia di scopertura e di benedizione, ricevette un solo “Grazie Mario” pronunziato da Don Andrea Rum.
Ho ancora da dire, che negli anni successivi, fui interpellato dai proprietari della torre, per l’eventuale ripristino dell’altra meridiana del De Albertis, posta sull’entrata del loro edificio mediceo del Campese, ma non ritennero opportuno spendere la stessa cifra di Lire 700.000 per i lavori necessari, preferendo abbandonarla al suo destino ed alla inevitabile distruzione.

Allego le foto delle due meridiane, affinché tutti possiate ammirarle nelle fattezze originali e gustarle per la loro bellezza. La foto della nostra meridiana fu da me scattata subito dopo la sua collocazione.

Colgo l’occasione per dire, che la tecnica di aver ricoperto con vernici  a smalto od alla nitro, i disegni della meridiana, si è dimostrata poco consona, in quanto il sole e gli agenti meteorici hanno agito come diluenti, asportando la vernice, e dilavandone l’intera superficie. Per ovviare a questo problema, a mio modesto parere, sarebbe necessario rifare i disegni con la tecnica del piombo fuso, come fece il De Albertis per la meridiana posta sulla parete del negozio di articoli da Sub, nei pressi della torre di Giglio Porto
Grazie per avermi dato la possibilità di far sapere ai gigliesi e agli amanti del Giglio, la vera storia sulla realizzazione della meridiana, che dal 1983, possiamo ammirare sulla casa di Giuseppe Pini a Giglio Campese.

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Cordiali saluti
Mario Brandaglia