E’ passato qualche giorno dal ringraziamento “sentito e sincero” all’Università di Firenze ed al WWF “per l’impegno nella promozione ambientale dell’Isola del Giglio” espresso dal Sindaco del Giglio prendendo lo spunto dal modesto contributo concesso recentemente dalla Regione Toscana al nazionale della nostra Associazione per l’iniziativa del 1 luglio 2005, quando fu presentata la carta della vegetazione dell’isola del Giglio.

Tuttavia pur ringraziando il Sindaco Brothel per le apprezzate parole, i complimenti non ci bastano e anzi ci sembrerebbe opportuna, da parte dell’Amministrazione comunale, una maggiore attenzione a svariati  problemi ambientali dell’Isola del Giglio, se non altro per distinguersi dalla precedente amministrazione con tanti fatti concreti, piuttosto che con dichiarazioni più o meno condivisibili.

Abbiamo preso atto che  il problema dei mufloni, allevati e poi fuggiti per l’isola tutta, andrà presto a soluzione (ci raccomandiamo che siano catturati e non presi a fucilate, ovviamente). Va bene. Però vogliamo ricordare che:

1) Ad oggi non ci è stata data risposta alla richiesta di quale fosse stato il motivo del taglio degli alberi operato in più località all’inizio del 2006 nel suo Comune: perché sono stati tagliati? Si era espresso un fitopatologo?

2) Si è provveduto a ripiantumare nel cimitero di Giglio Castello nuovi cipressi come espressamente richiesto dalla Sovrintendenza di Siena ?

3) Sono stati ripiantumato gli altri nuovi alberi per supplire a quelli tagliati a Giglio Campese, località ora più assolata di prima ? è vero o no che lì dove sono stati tagliati gli alberi a Giglio Campese, esattamente a fianco dei bagnetti pubblici, sta andando avanti un progetto privato per una struttura di cemento di 4400 metri cubi, corrispondente a svariate decine di appartamenti? O è una bassa insinuazione degli avversari, in quanto l’amministrazione onorerà quello che fu il suo slogan “basta con il cemento”, che noi avevamo apprezzato non poco?

4) Sempre per parlare di cemento, che intenzioni ci sono per la P.T. Ecologica del Campese, risultata difforme per il 53 % del suo costruito, con 1275 metri cubi in più? Possiamo chiederne la demolizione, senza possibilità di sanatoria alcuna, per dare il buon esempio?

5) Sul problema della pala Eolica in Località Le Porte di fronte alla Cote Ciombella, il provvedimento della Regione Toscana adottato per le ZPS ora vieta gli impianti eolici in tali aree. Gli ambientalisti in questo caso avevano visto giusto, piuttosto l’Amministrazione non aveva valutato attentamente il problema... Con buona pace di quel buontempone di Sibilot -che imperversa sui blog isolani- alla fine hanno vinto proprio gli uccelli,  e forse Sibilot se ne dovrà fare una ragione, nel senso che non potrà certo rischiare un’ulcera, su un’isola che non ha ospedale ma solo un medico che per quanto preparato (nella sua materia) sarebbe in oggettive difficoltà ad operarlo d’urgenza.

6) E quel progetto di "riforestazione, rivegetazione, rinverdimento", che non ci ha mai convinto, avanzato nella stessa giornata della presentazione della carta della vegetazione, davanti agli addetti ai lavori che su quella carta hanno lavorato per anni e qualcosa ne sapevano? È definitivamente tramontato? Noi speriamo di si.

7) E la Ditta che ha effettuato per conto dell’Acquedotto del Fiora i lavori per la messa in opera del tubo dell’acquedotto sulla mulattiera della Costa dal Castello al Campese, effettuerà o no i lavori di ripristino della mulattiera in questione, al momento irriconoscibile e impraticabile? Questa antica via di comunicazione per la fruibilità a piedi dell’isola è fondamentale per quanto riguarda il turismo ecocompatibile. Si può sconciare così un’opera risalente all’epoca romana e soggetta a vincoli paesaggistici? ci pensi signor Sindaco, perché in questo caso il Comune facendo il suo dovere non ci rimetterebbe neanche una centesimo. Non avrebbe poi senso chiedere contributi per la sentieristica al Parco, alla Comunità Montana dell’Arcipelago, alla Provincia, alla Regione, se si lasciasse distruggere una mulattiera che è nata con la storia dell’Isola.

8) E per Giannutri, una parte dell’Ecomostro di Cala Spalmatoio, davvero c’è chi vorrebbe recuperarla? Non si potrebbe lavorare per la sua demolizione tutto intero? E’ un ecomostro o no? Sabato all’insediamento del Presidente Tozzi il ministro Pecoraro Scanio si è giustamente vantato di averne demolito di recente uno nel Catanzarese. Sarà quello di Giannutri il prossimo?


In altre parole solo se riceveremo risposte concrete dalla sua amministrazione anche su questi temi potremo apprezzare pienamente le sue -positive, non c’è dubbio- considerazioni sul WWF ed il nostro impegno per il Giglio.

Cordialità  e soprattutto buon lavoro dal
WWF SEZIONE ARCIPELAGO TOSCANO