«Siamo di fronte al riemergere della vecchia compagnia degli antiparco – dice Umberto Mazzantini, portavoce del circolo Arcipelago toscano e componente del direttivo del parco nazionale – quella che raccontava che il parco al Giglio non esisteva dopo anni che era stato istituito. E' anche strano che questi signori si sveglino proprio ora, perché il riavvio dell'iter per l'istituzione dell'area marina protetta non è stato fatto da Pecoraro Scanio, ma dal precedente ministro di An Altero Matteoli, senza che questo sollevasse alcuna obiezione da parte degli antiparco gigliesi. In quanto al calo del turismo a Capraia e Giannutri dopo l'istituzione dell'area protetta a mare, si tratta semplicemente di una delle tante disinformazioni che questo gruppo di personaggi politici propaga da oltre dieci anni. Tant'è vero che il problema di Giannutri è proprio quello di un assalto turistico insostenibile. Posso solo dire – conclude Mazzantini - che  la tecnica è sempre la stessa: cercare di far paura alla gente, ma stavolta credo che non funzionerà perché le Aree marine protette sono una cosa ben diversa da quello che raccontano questi signori, tanto che i Comuni, anche all'Elba, chiedono di farle, e perché dopo le tante bugie sul parco nazionale non si sono avverate non mi sembra che siano molto credibili. Si tratterà di discutere con i gigliesi di come fare un'area marina protetta – conclude Mazzantini -  che salvaguardi la piccola pesca locale, valorizzi le attività subacquee, difenda la magnifica costa gigliese e sia un'occasione turistica in più. Spero che riusciremo a farlo in maniera serena, partendo dai fatti e dalle leggi e non dalle solite bugie degli integralisti antiparco».