Gentilissimo Signor Renato,
probabilmente la conosco perché si tratta, come dice lei, di un assiduo frequentatore dell'Isola del Giglio. Avrò certamente il piacere di conoscerla di persona.
Chi le scrive è un consigliere di minoranza del Comune di Isola del Giglio. Ritengo che quando si è rivolto indirettamente all'A.C. si sia rivolto anche a me. 
Faccio parte di un gruppo di cittadini che vengono definiti dagli ambientalisti (ipocriti) "allegra compagnia degli antiparco" ma in effetti siamo semplici, rispettosi e corretti operatori turistici della nostra bella e amata isola ed anche amministratori pubblici (di minoranza appunto) che cercano di svolgere il loro ruolo istituzionale per gli effetti di un mandato ottenuto nel 2004.  In questa veste cerchiamo di fare chiarezza in tutta questa gran confusione che c’è su una questione fondamentale e vitale per la nostra comunità e nella quale si dicono una miriade di bugie.  Per questo motivo, prima di dire se il Parco va bene o no, se l'AMP è condivisibile o no, vogliamo fare soprattutto informazione perchè la gente (del posto e non) sia padrona della materia e consapevole di quale importante decisione sta per prendere (ammesso che ci venga concessa questa possibilità). Noi siamo convinti che se il mare è malato dovremo adottare urgenti  misure prima che sia troppo tardi.   Ma la cura deve essere appropriata e mirata altrimenti il malato invece di guarire peggiora fino a morire lentamente. E' il caso di Giannutri, che ho più volte citato nei vari articoli apparsi sulle pagine elettroniche, Capraia, Montecristo, ecc., isole che dovevano essere tutelate e invece rischiano di morire implacabilmente sotto ogni profilo. 
Queste poche righe, signor Renato, per estenderle il mio pensiero e per riferirle che ho pienamente condiviso quanto lei ha scritto.  Ho rapporti giornalieri con chi interferisce, per lavoro o per sport, con il mare (pescatori, diving) e le posso assicurare che le rilevazioni che spesso questi operatori mi riportano coincidono totalmente con quanto lei asserisce.  Vorrei solamente che la gente (come lei) testimoniasse di più perché i politici (come noi) sono poco creduti!
Nei vari contatti che ho avuto con il cortesissimo quanto arguto dott. Tozzi ho avuto l'impressione che tutto fosse già deciso e che si utilizzi la frase "fateci delle proposte" come lasciapassare su un qualcosa di preordinato o preconcertato.  Ahimé, devo segnalare, sempre dai colloqui avuti con lui, che dalle sue parole traspare una sorta di “criminalizzazione” del vostro ruolo (diving) e quello dei graditi ospiti (turisti diportisti) che solitamente frequentano la nostra isola, genericamente definiti come possibili distruttori dell’ambiente. Sono invece, grazie a Dio, bene prezioso per noi.  Altrimenti saremmo a lavorare a in un luogo continentale oppure in qualche altra meno gradevole località, dal punto di vista della qualità della vita, naturalmente.
Signor Renato, continuate a fare queste riflessioni. Noi vi leggiamo con molta attenzione e rispetto.  Anche se sono ultra-sicuro che “dall’alto” decideranno senza ascoltarci.  Diremo amaramente:  “Mal voluto, non è mai troppo!”.  Si permetteranno di violare così il principio della democrazia partecipativa ma non potranno mai sostenere che abbiamo profanato la nostra coscienza, sincera appunto e leale.

Cordialità.
Sergio Ortelli