A CECCO CHELE 

Ci sentiamo profondamente indignati per le volgari affermazioni riportate il 20 luglio 2007 a nome del Sig. Baffigi Francesco nella rubrica "Dite la vostra" del Vs. giornale. Non ci sentiamo neanche di accettare le sue scuse, qualora fossero mestamente avanzate, perché né Francesco Baffigi, né, evidentemente, i suoi progenitori hanno mai saputo cosa volesse dire spezzarsi la schiena, da buio a buio, per un tozzo di pane, o soltanto per tirare fuori da mille avversità quel nettare tanto famoso che anche al Sig. Baffigi crediamo tanto schifo non fa!
Vede Sig. Francesco, saremmo stati molto più contenti se invece del latino (che pare da quello che ha scritto suo cognato, lei stesso possa non conoscere neanche molto bene) avesse usato il “gigliese”, così da apparire un po’ più consono e familiare a quel “volgo“ cui il “suo complimento “ è stato rivolto. Ma si sa, Lei del nostro dialetto e della nostra cultura cosa ne può sapere? Viene solo d’estate, in vacanza, e quando viene, come ci ha dimostrato in questi ultimi giorni, viene solo a far danno!
La sua iniziativa SVENTOLANTE non è piaciuta a nessuno (tranne a lei e al Signor Sindaco naturalmente-ovviamente), ma se solo avesse detto in tempo le Sue intenzioni avremmo potuto sicuramente darle dei buoni consigli come ad esempio: quando ha aperto il “BAIULE“ ed ha tirato fuori gli ultimi PREZIOSI pezzi di stoffa, non poteva pensare che sarebbe stato meglio farvi fare degli indumenti per persone meno fortunate di Lei, invece di mettersi in mostra con delle Americanate fuori tempo e fuori luogo? Che ne dice?
Una possibilità di farsi perdonare però gliela vogliamo pur dare: infatti, noi, figli di contadini Castellani, saremmo felici se di Sua iniziativa potesse far apporre in paese una targa intitolata ai “CONTADINI GIGLIESI, SINDACI DEL LAVORO UMANO E SOVRUMANO“, magari in un semplice stretto: “STRETTO DEI CONTADINI GIGLIESI“ visto che di “LARGHI“ ce n’è già abbastanza !!
Ci rifletta, potrebbe essere la sua chance fortunata.
Per finire, visto che ha mostrato un grande amore per i gigliesi che furono, alzando drappi sulle MURA e sui TRIONI, non trova che sia abbastanza contraddittorio il disprezzo che al tempo stesso Lei mostra verso coloro che sull’isola portano avanti ancora, EROICAMENTE, quel lavoro che di certo Lei ha avuto la “S“ FORTUNA di non saper apprezzare in quanto solo chi si sente di non far parte del VOLGO non ne riesce a capire la portata e i grandi sacrifici?
La invitiamo quindi a voler rispettare questi e quegli EROI, visto che il tanto amato ANSONACO (sa, quello delle PASSATELLE tanto per capirci), una volta che quest’ultimi smetteranno di curvarsi nei CACCHIONI, diventerà soltanto una favola, una favola di tanto, tanto tempo fa, ... e come diceva il Mendola, ... MORTI I CRISTI ... SPENTI I LUMI !!!

Cordialmente  
IL VOLGO DEL CASTELLO