Faccio riferimento alla lettera che il signor sindaco Attilio Brothel ha pubblicato su questo sito nella sezione dedicata "In linea col Sindaco" e devo dire che da una persona pacata come lui non mi sarei mai aspettato che potesse pensare e scrivere dei suoi concittadini quello che ha risposto al sig. Vittorio Danei e che ha ferito tutti coloro che al Giglio hanno la residenza e che per motivi di studio, di lavoro e di famiglia  non possono frequentare l'isola come vorrebbero.
Ci ha definito "furbetti" perchè "sfruttiamo la residenza al Giglio solo per "comodo", per avere benefici sulle tasse comunali, per lo sconto sui traghetti e per la catenaria" (manco fossimo residenti nel Principato di Monaco).
Non mi risulta che nell'ordinamento legislativo italiano, ci sia la distinzione tra residenti di fatto e residenti che per motivi di lavoro o di studio vivono e abitano altrove.
Le sue velate, ma non troppo, minacce di voler "normalizzare questa anomala situazione generata dai soliti furbetti" sono una vergogna per qualsiasi persona possa pronunciarla e ancor più grave perchè provengono dal primo cittadino.
Si ricordi il sindaco che tra le centinaia di furbetti forse ce n'è piu di qualcuno che l'ha votata alle scorse elezioni e che di certo non meritava delle affermazioni simili.
Le tasse le pagano anche i "furbetti" mentre tanti furbetti veri sono forse altri suoi concittadini che affittano le case in nero, non emettono gli scontrini e le ricevute fiscali e ciò mi sembra molto più grave del fatto che un cittadino le abbia chiesto educatamente delucidazioni sul perchè ci siano solo 34 posti per i residenti e perchè la spiaggia del campese sia stata divisa in modo che i metri quadrati della spiaggia data in concessione siano superiori a quelli lasciati liberi.
Spero che altri residenti "furbetti" si facciano sentire e dicano la loro e che il signor Sindaco faccia le scuse pubbliche a tutti coloro che la sua lettera ha offeso.

Franco Dulbecco