La proposta di riordino delle Comunità Montane predisposta dalla Regione Toscana e presentata il 21 aprile al tavolo di concertazione istituzionale ci preoccupa.

Nel mare magnum di un taglio che creerà più costi di quelli che evita, a seguito di  una scelta demagogica e sbagliata del Governo Prodi osteggiata dalle stesse Regioni, la specificità del territorio insulare dell'Elba – Arcipelago sparisce.

L'art. 77 della bozza, infatti, precisa chiaramente come, all'atto dell'entrata in vigore della nuova legge regionale sulle CM, cessi di avere efficacia l'art 29 del D Lgsl 267 del 2000, quello che prevede e regolamenta la costituzione della Comunità di Arcipelago.

La proposta che in maniera bipartisan e unitaria le Amministrazioni Locali, le forze politiche e le categorie economiche hanno suggerito in questi mesi alla Regione con una raffica di prese di posizione vengono quindi ignorate, rivelando una incapacità di ascolto da parte della Regione che francamente ci sorprende.

C'è – per quanto riguarda l'Elba e l'Arcipelago - una modifica sostanziale dell'atto di indirizzo approvato dal consiglio regionale che, per l'appunto, contemplava la possibilità di costituzione della Comunità isolana.

Ribadiamo quindi quanto espresso in maniera forte e unitaria da tutti gli attori sociali, economici e istituzionali del territorio, e cioè di come sia vitale per l'Elba, Capraia e il Giglio la presenza di un Ente comprensoriale con possibilità di programmazione e non solo di coordinamento e invitiamo l'Assessore Fragai a mantenere fede all'impegno che si era preso, cioè quello di venire all'Elba per confrontare le ipotesi sul tappeto con i Sindaci, le categorie economiche, la società elbana.

CM dell'Arcipelago Toscano