E’ successo alla chetichella, senza uno straccio di comunicato, in assenza dell’assessore competente e in una giornata, quella del lunedì delle elezioni politiche, in cui nessuno ci avrebbe fatto caso: in questa maniera il Piano del Parco dell’Arcipelago Toscano è stato adottato dalla giunta regionale toscana il 14 aprile scorso, corredato di una bella messe di prescrizioni e raccomandazioni.

E’ il segno che la giunta è consapevole di quanto esso sia impopolare e pieno di vincoli, e di quanto andrà purtroppo a incidere sul futuro urbanistico, economico e sociale delle comunità che vivono nell’Arcipelago Toscano.

E’ inaccettabile un Piano così varato, senza concertazione alcuna né con i comuni dell’area costiera che si affaccia sul Parco né con le categorie che lavorano nell’area marina tutelata. Noi siamo pronti a farci ora portavoce per le istanze di tutti coloro che sono stati lesi nei loro diritti e nelle loro aspettative presso il prossimo governo, auspicando che il prossimo ministro Matteoli non ratifichi un Piano incapace di coniugare tutela ambientale e sviluppo territoriale, tanto rigido da negare presupposti di sviluppo a un’area che, così, resta ingessata e condannata allo stato di cartolina.

Ciò significa che una volta varato il Piano nessun comune, nessun ente locale potrà più decidere autonomamente quanto al proprio territorio. Ogni amministrazione parte del Parco dell’Arcipelago Toscano, praticamente, per il futuro vedrà azzerate dal Piano le proprio prerogative di pianificazione territoriale.

L’azione normativa del Piano del Parco dell’Arcipelago Toscano incide su tutti i territori costieri che si affacciano sul Parco e che sono attrezzati con strutture portuali da diporto e non e che vedono concrete limitazioni alle loro attività economiche legate al turismo, alla nautica e alla pesca. Per questo sarebbe stato fondamentale coinvolgere concertativamente i comuni che vanno dall’Argentario a Orbetello, a Castiglion della Pescaia e a tutto l’asse costiero livornese. Addirittura non è stato interpellato il comune di Grosseto, che nel Parco ha una porzione del suo territorio comunale con le sue Formiche.

E la prova che il confronto sia mancato c’è già. Lo dimostrano le recenti contestazioni mosse da parte delle associazioni di categoria che lavorano sul mare contro la decisione del sindaco dell’Isola del Giglio di anticipare con delibere i contenuti del Piano relativi alla propria isola e a Giannutri, impostando vincoli tanto pesanti da creare allarme nelle categorie. Se il buongiorno si vede dal mattino, in caso di approvazione definitiva del Piano possiamo immaginare un livello di contestazioni altissimo a livello di comunità e categorie economiche.

Per questo noi intendiamo farci portavoce delle istanze loro e delle amministrazioni locali che finora si sono viste passare il provvedimento completamente sopra la testa.


Isola del Giglio AGRESTI: 'IL MINISTRO FERMI IL PIANO DEL PARCO' 1