Io ero Sivori, no tu l'hai fatto ieri, io ero Sivori (i bambini parlano sempre al passato) allora io ero Charles e lui Angelillo. 
Questi erano i discorsi che sentivo quando, negli anni 50 i miei compagni di scuola giocavano al pallone, o meglio, con qualcosa di rotondeggiante, una stagnatina, un barattolo, qualche piccola palla, ma di palloni, quelli di oggi, neanche l'ombra. C'era bisogno di ideali per sognare e per un bambino/ragazzo cosa c'era di meglio di Boniperti, Maschio, Pelè ed altri che non ricordo. Certamente il tifo era per la squadra nella quale giocava il loro mito, ma  all'inizio era mirato principalmente alla persona che la rappresentava. Io credo che se uno di quei giocatori avesse  fatto parte dell'Isola che non c'è,  oggi qualcuno, questo è il mio parere, tiferebbe per quella squadra.
Ringrazio il signor Tiozzo che non conosco ma che è l'unico che ha specchiato la realtà della Roma, squadra per la quale tifo da più di quarant'anni, il resto sono solo scambi di opinione.
La saluto signor Tiozzo e con Lei tutti i miei compagni di scuola che hanno, evidentemente, tramandato il tifo per l'Inter, la Juventus e il Milan. Ma la Fiorentina che fine ha fatto nel tifo dei gigliesi?

Olga Maddalena Centurioni (fu Leo di Baciacco)