Sig. Guido Scoccianti, Presidente del WWF Toscana.

Io non sono cacciatore e pescatore, rispetto gli animali perché sono esseri viventi ai quali attribuisco anche dei valori importanti (sui quali sarebbe troppo lungo e fuori luogo dilungarsi qua), oltre al diritto di vivere e di non soffrire, ma credo che chiunque, me compreso, dovesse avere la visita dentro la propria casa di un topo, lotterebbe per scacciarlo fino anche ad ucciderlo.
Il topo, essere vivente a parità di diritti di tutti gli altri animali, coniglio compreso. Ma il topo viene considerato “animale dannoso” e per sopprimerlo anche il Consorzio Agrario, ed altri negozi, commercializzano legalmente trappole strangolatrici e stroncacollo, oltre ai veleni.
In tutto il mondo, quando un animale rappresenta una seria minaccia per l’umanità e complica irremediabilmente una attività importante per l’uomo, viene permesso di sopprimerlo o allontanarlo. Recentemente l’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano, nella zona parco dell’isola, ha autorizzato dei cacciatori, con la presenza di alcuni agenti del Corpo Forestale, di cacciare i mufloni perché recano danni alle vigne. Bravi, questo vuol dire garantire gli “equilibri” di convivenza tra uomini e animali sulla nostra isola.
Tutto questo è molto strano e contraddittorio, non crede Sig. Presidente? 
Tuttavia, a seguito delle mie argomentazioni, pare lei non voglia capire ma, come dice il detto “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, quindi soprassediamo sui gravi danni sociali alla nostra comunità provocati dalla dannosa presenza sull’isola di topi e conigli (il coniglio selvatico è stato introdotto al Giglio nel secolo scorso e quindi non è un animale autocno).

Non è carino accusare un rappresentate di una importante istituzione gigliese, quale la Pro Loco, di “sostenere attività criminose” e nemmeno di ammonire il suo Presidente di occuparsi di materie che non gli competono: lascio a chi legge valutare, chi ha buon senso lo usi.

Ha fatto bene, Sig. Presidente, a dissociarsi da quelle “persone” ancora anonime che dall’indirizzo di posta elettronica del WWF di Lucca hanno inviato al giornale on-line Giglionews la lettera circa la loro “visita” al Giglio e, sempre secondo il mio modesto parere, è un peccato che lei inneschi questa lotta tra la sua associazione e gli Abitanti gigliesi (consacrati tali e con la A maiuscola, da Lega Ambiente con il primo posto delle 5 Vele e dal Vinitaly di Verona con l’insigne di “Coltivatore eroico” ad un nostro paesano). 
Come è vero che l’Associazione che lei rappresenta si occupa di ambiente da 47 anni con un lecito “logo” e con attività per alcuni versi meritorie, noi gigliesi lo facciamo da oltre 1000 anni con “amore genetico” e i nostri figli erediteranno questo “sentimento” per l’isola.

Premesso che è verissimo che per legge l’uso dei lacci per conigli non è consentito, ritengo che sia compito e dovere della Pro Loco, per gli scopi statutari che la identificano come una istituzione no profit nata per valorizzare la comunità gigliese, la sua cultura, per le sue tradizioni e tutte le espressioni di interesse sociale che possano concorrere alla difesa contro la sua estinzione, sottoporre alle Autorità ed Enti pubblici competenti, nonché alle Associacioziani di categoria degli agricoltori, la problematica sollevata dagli “anonimi” e da lei rilanciata affinchè venga garantita la difesa delle nostre piantagioni dai conigli attraverso provvedimenti adeguati.
La nostra posizione non vuole essere arrogante e di superbia, è umilmente una necessità di sopravvivenza di una piccola comunità di esseri umani, ma questo pare non interessare molto a chi usa il fondamentalismo invece del buon senso.
Di queste ostilità nei nostri confronti siamo dispiaciuti ma ancor più motivati ad andare avanti per rappresentare le istanze e i bisogni della nostra gente.

Con i più distinti saluti

Il Presidente della Pro Loco
Walter Rossi