E’ successo nel pomeriggio di sabato: un anziano a Giglio Porto ha accusato un malore e la famiglia ha allertato subito i soccorsi attraverso la Centrale del 118.

Sono proprio i familiari del paziente che ci hanno voluto raccontare quanto accaduto per rivolgere a chi di dovere alcune domande sulla modalità del soccorso ricevuto.

“Appena allertato il 118 – racconta la nipote –
dopo poco è arrivato il medico di Guardia Medica (unico sanitario presente in quel momento sull’isola) e l’ambulanza della Misericordia. Una volta accertata la necessità di immediata ospedalizzazione di mio nonno per una patologia cardiaca, è stato chiesto al traghetto di ritardare la partenza in attesa delle decisioni sul da farsi.”

“Non si voleva allertare l’elicottero – continua la giovane - perché il forte vento faceva pensare che non potesse volare. Allora si poteva andare con il traghetto ma senza medico a bordo perché altrimenti l’isola sarebbe rimasta priva di alcuna presenza sanitaria”.

“L’incertezza è durata per diverso tempo con un assurdo rimpallo di responsabilità mentre nel frattempo il traghetto, su richiesta della Capitaneria, continuava a ritardare la partenza. Alla fine il 118, valutate le migliorate condizioni meteo, ha inviato l’elicottero e così la nave è potuta partire.”

Per la cronaca il paziente è adesso ricoverato con una confermata e grave patologia cardiaca ed i familiari, attraverso il nostro tramite, pongono a chi dovrebbe rispondere le seguenti domande:

“- Esiste un preciso protocollo che stabilisca di chi sia la responsabilità di decidere un tipo di trasporto rispetto ad un altro?
- Se esiste, è stato rispettato?
- Ma soprattutto, se le condizioni di forte vento fossero state quelle di qualche ora prima e l’eliambulanza non fosse potuta arrivare, che cosa sarebbe successo? Supponiamo che il medico, considerando la priorità del paziente, fosse salito sul traghetto: l’isola sarebbe rimasta “scoperta”?
- E’ possibile che su un’isola ci sia un solo medico in assenza del quale si verificano queste situazioni?”