Caro Sergio, leggo con sorpresa la risposta alla mia richiesta sulle fioriere mobili data da terzi e attraverso mezzi di comunicazione. Penso che correttezza procedurale avrebbe voluto che, sentiti gli uffici, avesse risposto il Sindaco.

In ogni caso prendo atto che ci si ostina a disattendere la richiesta di pubblicazione dei soggetti assegnatari dei telecomandi e che formalmente reitero, unitamente alla richiesta del costo esatto degli apparecchi, dati che devono essere pubblici e che ogni cittadino ha diritto di conoscere.

Approfitto dell'occasione per pregarti di informare chi di dovere che il concetto di “privacy” è, per definizione, il diritto alla riservatezza delle sole informazioni personali e della vita privata e non si applica al privilegio di possedere il telecomando di barriere mobili su suolo pubblico. Colgo l'occasione per rendere noto che la Corte di Cassazione, con sentenza n. 2199  del 1975, ha identificato il diritto alla privacy nella sola tutela di quelle situazioni o vicende strettamente personali e familiari che non abbiano per i terzi un interesse socialmente apprezzabile.

Apprendo inoltre con stupore che i telecomandi per l'apertura automatica sembrerebbero stati distribuiti anche a privati che ne hanno fatto richiesta motivata ed assegnati “secondo un criterio formulato precedentemente”, criterio che sarebbe opportuno che venisse reso pubblico.

Premesso che comincio a ritenere lesivo della mia dignità di persona fisica e di amministratore comunale continuare ad essere preso in giro con risposte inadeguate, ti prego di considerare la presente non solo come atto amministrativo ma anche come richiesta di privato cittadino ai sensi della legge 241/1990 che prevede l'obbligo di risposta entro trenta giorni.

Cordiali saluti 
Giovanni Andolfi
Consigliere comunale di minoranza