Gentilissimi signori Eugenio e Raffaele, 
in merito alla Vostra domanda mi preme in primo luogo scusarmi per il ritardo nella risposta.

Voglio, intanto, ringraziarVi perché il quesito ha avviato un dibattito, sul portale che ci ospita, che ho voluto attendere che si sviluppasse. È giusto, infatti, che su questa rubrica vengano sottolineati i temi per un confronto utile alla vita della nostra comunità ed in totale libertà. Questo significa che il Sindaco deve essere prima un buon ascoltatore e poi fare sintesi delle migliori riflessioni e possibili soluzioni.

Da tempo i gigliesi discutono su come mantenere e rievocare la memoria di un passato, non tanto lontano, che ha caratterizzato non solo la vita economica ma anche quella sociale ambientale della nostra piccola comunità.

Giusto lo scorso anno il nostro concittadino Ivio Lubrani ha pubblicato un interessante volume “I Minatori del Giglio” che racconta l’epopea della nostra miniera, corredato con molte e bellissime fotografie dell’epoca. Vi si possono trovare anche immagini di quei piloni oggi oggetto delle vostre e nostre attenzioni.

Venendo al tema proposto, purtroppo, la semplice domanda richiede una risposta complessa, oserei dire complessissima. Occorre, infatti, dire che il pilone, trovandosi nell’ambito marino non si inquadra nella competenza dell’Amministrazione Comunale (i cui confini sono proprio delimitati dal mare) bensì del Demanio Marittimo. E a tutt’oggi è ancora da chiarire il contesto giuridico della bonifica dell’area, dopo la dismissione della vecchia concessione mineraria. Ricordo, infatti che la miniera è stata chiusa nel 1962 e da allora si sono avvicendate molte società in successione dell’antica Montecatini.

Il lavoro da fare, ripeto, è complesso. In questi cinquant’anni nessuno si è mai occupato della questione, se non, forse, quando negli anni ’70 venne edificato il residence Marina del Giglio.  Ma anche in quel periodo nessuno si occupò dei piloni a mare.

Con riferimento specifico alla sua richiesta di rimuovere il manufatto e affidarne la rimozione alle società Titan/Micoperi, devo purtroppo dirle che non è in alcun modo possibile proprio perché il traliccio non è né nella competenza né nella disponibilità comunale.

In merito ai giusti dubbi sulla sicurezza per le imbarcazioni e i natanti che dovessero sostare nei pressi del pilone, ricordo, infine, che esiste precisa Ordinanza emessa della Locale Capitaneria di Porto che vieta di avvicinarsi al pilone se non ad una distanza di sicurezza di 50 metri.

Cordiali saluti
Sergio Ortelli