La mia opinione sulle piattaforme
I contenuti dei post nella rubrica "Dite la Vostra" di questo giornale sono opinioni personali ed informazioni non verificate provenienti direttamente dai rispettivi autori che se ne assumono totalmente la propria responsabilità. La redazione GiglioNews si dissocia preventivamente dai contenuti che dovessero offendere o ledere la dignità di soggetti terzi, fermo restando il diritto di rettifica ai sensi della legge n. 47/1948. (n.d.r.)

La mia opinione sulle piattaforme

Amici della redazione e Gigliesi tutti, scrivo da Latina e, come qualunque italiano, desidero esprimere la mia opinione sulla controversa questione dell'eliminazione delle piattaforme, e delle relative strutture, poste a sostegno del relitto della Costa (dis)Concordia.

Breve premessa: vorrei aggiungere una particolare motivazione (posso dire sentimentale?) che mi ha sollecitato a dare, nei limiti delle notizie, apprese per mezzo di GiglioNews, che ho consultato tutti i giorni a far data dalla notte del naufragio, il mio piccolo contributo circa il problema delle piattaforme; la mia famiglia paterna è di antiche origini orbetellane (intorno al 1500), la nonna paterna era portosantostefanese e il sottoscritto, nell'ormai lontano 1987, ha trascorso in un Albergo al Campese un proficuo periodo di vacanza, (con moglie al seguito, 25 anni di matrimonio) e di lavoro! Naturalmente nel peregrinare dal Campese, al Castello, al Porto ho potuto dialogare con molti gigliesi, la maggior parte rimasti sconosciuti, ma tutti disponibili e cordiali verso lo straniero!

Ora vengo all'argomento piattaforme.

Ma prima gradirei ascoltare, almeno con un filo di voce, uno dei catastrofisti in servizio permanente effettivo che, alcuni con ragionevoli argomenti, temevano che questa straordinaria, direi unica impresa, non avesse potuto giungere in Porto! Certo che i rischi e le incognite erano sempre possibili, ma un minimo di fiducia nella eccellenza della nostra e dell'altrui cantieristica doveva essere concessa, e così è stato.

Concludo: in oltre due anni, al contrario di tanti nostri indegni amministratori, la natura non è rimasta impassibile e penso che il ripristino "dello stato dei luoghi" sia praticamente impossibile (penso solo a dove possa essere andato a finire tutto il materiale di trivellazione).

Allora, ad eccezione di tutto ciò che possa essere di ostacolo alla pesca e alla navigazione, sia commerciale che da diporto, le famigerate piattaforme debbano essere mantenute a lasciare che la natura faccia il suo corso senza ulteriori e, forse negative interferenze di ecologisti talebani e non. Spero di non essere stato noioso e comunque vi invio un caro saluto.

Maurizio Bonsanti