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Addio al maestro Talani, autore de "L'uomo che salva il mare"
Addio al maestro Talani, autore de "L'uomo che salva il mare"

Addio al maestro Giampaolo Talani. Il pittore e scultore è morto questa mattina, 16 gennaio, all’ospedale Cisanello a Pisa, dove era ricoverato da alcune settimane. Stroncato da un male incurabile avrebbe compiuto 63 anni il 13 marzo.

L’artista viveva con la moglie Paola e il figlio Martino a San Vincenzo, nel livornese. Lì aveva il suo studio e lo storico stabilimento balneare di famiglia, il Bagno Venere. Aveva inoltre uno stretto legame con Firenze dove è stato autore di “Partenze”, affresco alla stazione di Santa Maria Novella, e della statua femminile Fiorenza, da lui donata per il quartiere di San Jacopino. Tra le altre sue opere, il dipinto “L’ombra dell’eroe” è stato donato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il Quirinale; “Mille uomini” è nel Museo del Risorgimento al Vittoriano di Roma. Suo è il busto di Giuseppe Garibaldi collocato al Quirinale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Unico artista straniero invitato dal Parlamento berlinese ha aperto le celebrazioni del ventennale della caduta del muro e una grande scultura in bronzo alta 3 metri e mezzo campeggia dallo scorso anno a Washingtonplatz, la grande piazza di fronte alla principale stazione ferroviaria della capitale tedesca. Ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia.

Il legame con il Giglio - Talani strinse un rapporto anche con la nostra isola dal 2015 quando fu inaugurata una sua opera, "L'uomo che salva il mare", una statua in bronzo di 3 metri in piazza del Demo's.

L’opera, donazione delle società F.lli Neri di Livorno e Smit Salvage di Rotterdam che hanno partecipato alle operazioni di debunkering successive al naufragio Concordia, “è stata pensata per ricordare il coraggio e l’abnegazione degli abitanti dell’Isola del Giglio, portando davanti al mare con la sua presenza un messaggio di speranza”.

L’uomo di bronzo del Giglio avanza tra le onde con una rosa in mano, omaggio a chi soccorre e lavora negli episodi imprevisti e gravi che sconvolgono il mare e la vita di coloro che ne abitano le rive: “Non è un eroe, è ogni uomo disposto ad intervenire con tutta la sua umanità per salvare e dare accoglienza ad altri uomini; è il singolo ed è tutta la collettività che si prodiga per i propri simili in difficoltà come gli abitanti del Giglio hanno saputo fare offrendo tutte le risorse disponibili”.