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"Ciao 'Zio' Silio, mi mancherai!"
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"Ciao 'Zio' Silio, mi mancherai!"

Sono qua seduto sul mio divano, con il mio computer sulle gambe e il cellulare in mano, che sto guardando foto, video e ascoltando registrazioni vocali fatte in questi anni con Silio e tutti gli altri, con le lacrime agli occhi, triste, ancora incredulo, con il magone, sapendo che purtroppo non lo rivedrò più in mezzo a noi o per lo meno, come succedeva negli ultimi anni, non potrò più sentirlo nelle nostre chiamate telefoniche.

Silio era per me come un familiare, un nonno, anche se lo chiamavamo sempre “Zio Silio”, una persona che mi è sempre stata accanto sin da quando ero bambino e soprattutto durante tutte le mie difficoltà per via delle varie vicende negative che mi hanno fatto “inciampare” durante i miei anni di vita. Lui era una persona buona, allegra, solare, scherzosa, audace, coraggiosa, determinata, generosa, amabile, capace, colta, corretta, dinamica, leale, premurosa, scrupolosa, sensibile, simpatica, altruista, laboriosa, naturale, onesta, ottimista, caparbia, carismatica, paziente, umile, vivace ...

Probabilmente gli anni passati con lui sono stati quelli più belli della mia vita, sono tanti i ricordi di quei pochi metri quadrati all’interno del mitico “Box Giallo” insieme a Giuliano, il suo cugino Andrea, Edoardo, Giacomo, tutta la famiglia Veneziani, Giuliano “di Bologna” e a tutti gli altri che si univano a noi a farsi due risate giornaliere ad assistere alle frequenti litigate e alle urla di Giuliano contro di noi che lo facevamo arrabbiare e lui che si metteva a ridere dicendo: “ragazzi, guardate che qualche giorno lo mandate al manicomio” ...

Silio era una sicurezza, ricordo tutti i viaggi con la sua barca con le onde di 3 metri in mezzo alle Scole ma lui ti tranquillizzava, ti dava quella forza e quel coraggio che oggi sento quando mi trovo in difficoltà in mezzo al mare, però allo stesso tempo ci diceva sempre: “Non sottovalutate mai il pericolo, state sempre in guardia, occhi aperti”.

Porto dentro di me tutti i suoi consigli, i suoi abbracci, la sua bontà, i suoi insegnamenti, le sue “tirate di orecchie”, la sua risata inconfondibile (come dice sempre Giuliano), ma soprattutto LA SUA VOCE che da giorni è fissa nelle mie orecchie ...

Ripeto, ancora non mi sembra vero, sembrava un uomo immortale, forse proprio perché lo vedevo come un nonno, e un nonno vorresti sempre averlo accanto e vorresti che non morisse mai ...

Adesso voglio immaginarlo in mezzo ai suoi familiari, ai parenti miei, al suo caro cugino Andrea e a tutti gli amici.

Condoglianze a tutti i suoi parenti.

RIPOSA IN PACE CARO SILIO, NEI MIEI RICORDI NON MORIRAI MAI.