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La resilienza, l'ineluttabilità e la rassegnazione
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La resilienza, l'ineluttabilità e la rassegnazione

La resilienza, termine molto usato ai giorni nostri, indica la capacità di un sistema, nel nostro caso di una Popolazione, di adattarsi al cambiamento. Cambiamento che, per l'lsola del Giglio, in questi ultimi dieci anni ha quasi sempre significato un peggioramento, in qualsiasi campo esso sia avvenuto. I Gigliesi, al contempo, hanno metabolizzato e stanno metabolizzando tutto, come se nulla fosse accaduto od accadesse, sviluppando una formidabile resilienza. Siamo arrivati ad un punto che ci si meraviglia e ci si entusiasma se viene installata una nuova fontanella, cosa di normalissima amministrazione nel resto d'Italia. Altrettanto succede per una strada manutenzionata, cosa che per un'Amministrazione dovrebbe essere il pane quotidiano o meglio, il minimo indispensabile. Ma le grandi scelte, quelle che dovrebbero guidare l'Isola nel prossimo futuro, quelle per cui bisogna avere la lungimiranza e la capacità di guardare lontano, latitano, sono ferme, o non si sono fatte. Emblematica è la data del 23 Dicembre 2013 che, molto probabilmente, ai più non significa nulla ma che, in realtà, è di fondamentale importanza per Tutti, nessuno escluso. In quella data il Consiglio Comunale approvò il Piano strutturale (con l'allora Minoranza che garantì il numero legale, altrimenti non raggiunto), strumento indispensabile della pianificazione urbanistica generale che delinea le scelte strategiche di sviluppo e che da indirizzi per la futura gestione del territorio. In pratica quello che prima si chiamava Piano Regolatore. Ma approvare il Piano Strutturale da solo non basta. Perché sia completo ed attuabile bisogna stilare, ed approvare, il relativo Piano Operativo, cioè le regole operative e tecniche che attuano, appunto, gli indirizzi contenuti nel Piano Strutturale. Normalmente la tempistica richiesta è di circa un anno, un anno e mezzo al massimo. Il prossimo 23 Dicembre saranno sei gli anni trascorsi ed entreremo "felicemente" nel settimo. Dalla data di approvazione del Piano Strutturale alla conseguente futura data di approvazione del Piano Operativo scattano le cosiddette "norme di salvaguardia". In pratica l'Isola è "ingessata" e qualsiasi sviluppo economico ed imprenditoriale "bloccato". Per fare un esempio il Piano di Utilizzo degli Arenili, fondamentale per un'Isola, e che al Giglio non esiste, non può essere redatto senza il Piano Strutturale in vigore.  Francamente tutto ciò è inammissibile ed inaccettabile per il nostro territorio, qualunque siano gli ostacoli o le motivazioni. E' un freno incredibile allo sviluppo isolano mentre il Mondo va avanti. Ognuno la può pensare come vuole ma le date ed i numeri non mentono mai e non bisogna pensare all'ineluttabilità delle cose, come se avvenissero per ordine divino, come se non si potesse far nulla per cambiarne il corso. Quello che avviene, od è avvenuto, è la logica conseguenza di comportamenti e scelte fatte o non fatte. Ma siamo a Natale ed ancor peggio sarebbe lasciare il campo alla rassegnazione. Buone Feste a Tutti.

Gabriello Galli