Grazie di tutto, ti voglio bene grande Tarcisio
Non sono molto bravo con le parole… credo di non aver mai fatto una cosa simile, ma questa volta è diverso, perché ho perso una persona per me speciale.
Era il 1999 ed avevo appena compiuto 18 anni; al Porto per il palio c’era ancora una “regola” secondo cui i partecipanti alla gara dovevano essere solo portolani (o comunque originari), ma io sognavo di farlo pur vivendo al Campese.
Un giorno, così per scherzo, incontrai Tarcisio e gli dissi che mi sarebbe piaciuto provare; lui non mi rispose niente, e facendo la sua risatina se ne andò…
Il giorno seguente lui incontrò al mi’ babbo e gli disse “fagli sape’ al tu figliolo che quest’anno farà il palio con me”.
Quando a casa babbo me lo disse ero al settimo cielo, presi la mia Vespa e andai subito al Porto per cercarlo e appena lo vidi gli chiesi “ma sei sicuro che posso? io non sono portolano” e lui rispose: “NON MI ROMPERE IL CCCAZZO, qui comando io”
L’equipaggio era composto da ragazzini che non sapevano nemmeno cosa fosse un reme: l’unico con un po’ di esperienza a bordo era Giuseppe Monti, per il resto c’eravamo io, Giorgio Rum ed Alessandro Bossini, tutti e tre poco più che diciottenni. Non sapevamo cosa aspettarci da noi stessi e dalla gara, ma a lui non interessava affatto vincere: il suo scopo era farci divertire e insegnarci l’arte della voga,
Ci riuscì talmente bene che vincemmo quel Palio, e fu una delle mie gioie più grandi.
L’anno successivo stesso equipaggio e vittoria ancora più esaltante, con la boa di fòri, il mare contro, in rimonta fin dalla prima corsia: mi sentivo un Re.
Il terzo anno, forse il nostro migliore, arrivammo purtroppo secondi, ma ricordo ancora la sua soddisfazione ogni volta che riuscivamo a girare in tre palate la boa che lui piazzava in fondo a Cala Cupa.
Negli anni successivi le nostre strade si divisero, ma non esitavo mai a parlare con lui ogni volta che mi serviva un consiglio.
Nel 2002 disputai la mia prima gara della Costa d’Argento con lui al timone: una gara pazzesca che, senza nulla togliere al nostro palio, ancora ricordo come la più bella della mia vita, e la vincemmo grazie a lui e alle sue girate da maestro.
Ricordo che durante la sfilata a Castiglione della Pescaia tutti eravamo in divisa tranne lui che indossava ovviamente la sua solita camicia a quadri, allora mi avvicinai e gli dissi: “guarda che se vinciamo poi nelle foto vieni male con quella camicia lì”; mi sarei aspettato come risposta una sparata delle sue, invece si mise a ridere e mi chiese la mia canottiera. Una volta finita la sfilata sparì…. lo trovai in un angolo che piangeva per l’emozione che stava provando (giuro è la verità) allora io gli dissi “ti prometto che oggi vinciamo” e così fu…. che gara!!!!
Ebbene da lì e grazie a lui ho scoperto quello che poi tutt’oggi è la mia più grande passione, devo tutto a lui che ha sempre creduto in me; ci siamo scornati tante di quelle volte, ma sempre con rispetto, come per l’ultimo palio fatto insieme nel 2019: tutta una discussione… ma io sapevo che davanti a me avevo un mito e vedevo e sapevo che lui aveva una stima grandissima in me.
Rimarrà per sempre nel mio cuore, grazie di tutto ti voglio bene grande Tarcisio.
Luca Milano