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Isola del Giglio - 14 Ottobre 2005

WWF: MA PERCHÈ I FONDALI MARINI ALLA PRO LOCO?

del WWF Sezione Arcipelago Toscano

“Nella maggior parte dei Comuni gli snodi fondamentali della politica turistica ed informativa sono fissati dalle Amministrazioni comunali, nel quadro di precise programmazioni regionali e di ambito (gli APT); le pro loco si limitano ad organizzare azioni di supporto (più che altro manifestazioni) ovvero a gestire punti informativi non altrimenti presenziabili. Questo vale per la montagna come per il mare, lasciamo perdere i centri urbani e le città d'arte, espressione di situazioni del tutto diverse.
Ma perché al Giglio (Atti della Conferenza sul turismo del 30 settembre scorso) la Pro loco dovrebbe occuparsi di istruire improbabili iniziative come rievocare la miniera del Campese, dettare le linee di sviluppo del turismo ecologico ed addirittura occuparsi della difesa dei fondali marini del Giglio? il Parco nazionale (a terra e mare) il Ministero dell'ambiente per le aree marine protette ed il Consiglio comunale a nostro parere dovrebbero essere sedi ben più competenti e pertanto a loro dovrebbe essere rivolta ogni istanza su queste materie.
Non per nulla il Giglio fa parte di un arcipelago, di un sistema, che ha gli stessi problemi e che si aspetta se possibile soluzioni omogenee .
Lasciamo quindi che su questi temi possa svilupparsi il dibattito politico delle forze che siedono in Consiglio comunale, che immaginiamo non vorranno abdicare tanto facilmente dal ruolo istituzionale per cui sono stati eletti.
Invece su quanto portato avanti dalla Pro loco in un non meglio precisato "progetto di difesa dei fondali marini" (una boa di ormeggio ed una videocamera sommersa per ogni boa, con visione dei fondali in rete e presso l'ufficio turistico… per ogni punto di immersione, a fronte di una generica regolamentazione degli stazionamenti del naviglio maggiore nelle baie di Campese, Cannelle, Caldane, e Arenella), questo ci pare solo una indebita fuga in avanti.
Forse per questo problema basterebbe che la Pro loco si facesse carico delle lamentele dei turisti (per inquinamento, eccesso di antropizzazione e quant'altro) e lasciasse la difesa dell'habitat marino (posidonia e tutto quello che segue) ed i progetti ad un Sindaco, ad un Parco nazionale, che pure esiste anche se commissariato, e ad un Ministero dell'Ambiente, che ha più volte ribadito la sua volontà di concretizzare altre aree protette marine nel nostro arcipelago (ricordiamo che all'Elba ed al Giglio il perimetro del PNAT non va oltre la battigia e gli scogli). Impostando così le cose anche le associazioni ambientaliste potrebbero fare la loro parte.

WWF SEZIONE ARCIPELAGO TOSCANO”



Autori e responsabili della redazione giglionews: Baffigi Marco, Fanciulli Giorgio, inviato sul campo Giuseppe Monti, isola del giglio
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