Buongiorno, innanzitutto affermo che sono stato molto contento di andare al Giglio per la prima volta e più esattamente a Campese. Il periodo era fine agosto e inizio settembre. Dolente nota: avevo un gommone.
Dolente perchè al Porto ho avuto il primo collasso cardiaco, dato dalle auto che dovevano imbarcarsi e io che dovevo sbarcare e le prime stradine sono un po' strettine, per usare un eufemismo. Ma poi tutto bene.
Arrivo al porticciolo di Campese e potrei scrivere un libro. Le auto in sosta nella vietta che costeggia la spiaggia e che sfocia nel porticciolo; DOVREBBE essere libera e non con le auto in sosta anche se a pagamento e quindi autorizzate.
Infatti, per colpa di 10-15 auto, chi arriva costringe altri alla retromarcia e se chi la deve fare ha altre auto dietro, immaginiamoci il caos.
Basterebbe tenere libera la stradina ed i sensi di marci sarebbero 2 ma non sovrapposti come adesso.
Altro disappunto: il porticciolo è gratuito e libero, ma dai fastidio a chi vorrebbe che non fosse tale e, poichè ha piazzato catene e cime dappertutto, che fare? Beh, almeno poi ci ha lasciati attaccare senza lamentarsi troppo come sentimmo all'arrivo e questo è un buon segno per il turista che ha la sua barca e non deve affittarla a tutti i costi. Un punto a suo favore.
Ma che senso ha il centro della piazzetta del porticciolo con una specie di obelisco in centro o quasi? Questo costringe a stranissime e difficili manovre con il carrello e non ci si poteva neppure girare attorno poichè vi erano sempre piazzate delle barche o delle auto (non ricordo bene) tra lui e il lato che costeggia il mare.
Insomma poco ci mancava che l'alaggio e il recupero del gommone divenisse un incubo pazzesco. Ma il vero incubo, ripeto, è stata la stradina che porta al porticciolo: non sapevi se riuscivi ad entrarvi e se entravi poi non sapevi se riuscivi ad uscirne. UN INCUBO ALLUCINANTE, ma risolvibile come ho detto sopra.
Per il resto bravissime persone, mi sono trovato benissimo, dal negoziante di articoli nautici, e suo cognato che fa il professore d'italiano nell'isola, al pescatore che ci regalava il pesce per pietà vedendoci imbranati con gli ami, al polacco che fa da manutentore al residence dove abitavamo che ci regalò delle palmettine, e molti altri ancora, non ultimi i vigili e i carabinieri totalmente comprensivi e disponibili nei confronti dei turisti.
Ma il top l'hanno raggiunto il medico e gli infermieri/lettighieri che vennero ad aiutare in ambulanza un mio amico che si fece male tuffandosi dagli scogli.

Grazie a tutti. 
Dott. Paolo Penso 
Milano