ASSOCIAZIONE AMICI DELL’ISOLA DEL GIGLIO
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ASSEMBLEA 30 AGOSTO 2008 

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

L’Assemblea dello scorso anno ha rinviato di un anno l’accoglimento delle mie dimissione da presidente dell’Associazione. Oggi dunque io lascio l’incarico che ho ricoperto per circa trent’anni, dopo i due miei predecessori, conte Loffredo Gaetani Lovatelli e Professor Guelfo Sani.
Lascio perché l’AAIG, in questi ultimi anni, ha progressivamente perso soci e consensi, sicchè penso che, solo con una diversa conduzione, nuove modalità operative - tese anche ad un maggiore coinvolgimento di giovani e residenti - sia possibile quel recupero di immagine e di efficienza, necessarie a perseguire le finalità statutarie.
Non mi rimane dunque che ringraziare gli attuali e i passati membri del Consiglio Direttivo, così come tutti i soci, di oggi e di ieri.

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Ritengo utile, a questo punto, fare qualche considerazione. Premesso che, se è vero che l’AAIG ha perso, da qualche tempo, soci e consensi fino quasi all’autoestinzione, è altrettanto vero che i motivi che ne determinarono la nascita sono tuttora presenti e vivi. Vediamoli, in sintesi.

1. Il mare. Il suo uso è senza regole, i fondali esposti al degrado, la fauna vieppiù rara e impoverita per mancanza di ripopolamento. La pesca: la sua pratica e la sua tradizione sono ormai ignorate dai giovani, e mancano segni di resipiscenza.

2. Il territorio. E’mummificato nella parte compresa nei cervellotici confini del Parco; è abbandonato e senza manutenzione nelle pinete. Ignorato dai più, manca di niziative atte a farne conoscere fauna, flora, modi e strumenti delle varie colture, tanto attuali che passate. I molti resti murari di cui è disseminato sono abbandonati e destinati alla definitiva scomparsa. Dovrebbero invece essere conservati, inseriti in percorsi “storici”, pubblicizzati e convenientemente illustrati sul posto. Il Castello va tenuto d’occhio: la Rocca da restaurare; le mura che, prive di intonaco, minacciano, in vasti tratti, il crollo.

3. Circa le altre attività culturali, sono positive le iniziative editoriali del Circolo Culturale Gigliese e le varie della Pro-loco, ma c’è ancora molto da fare: ad esempio il Museo dell’Isola , di archeologia, marineria e pesca, tradizioni agro-pastorali.

4. Quanto osservato dimostra la utilità, per il Giglio, di una realtà come l’AAIG, che, ricca di esperienza e fuori dai giochi e dagli interessi paricolaridella politica locale, può essere buon consulente e interlocutore per le pubbliche isttuzioni. Tanto più ora che, sono in elaborazione due strumenti che potranno condizionare la vita dell’Isola dei prossimi lustri: il Piano Strutturale (nuovo Piano Regolatore) e il Piano dell’Arcipelago Toscano, compreso il tema dell’Area Marina Protetta.

Bruno Begnotti