Caro Walter,
ho ricevuto l'invito per la VI^ Conferenza sul Turismo all'Isola del Giglio del 1° Ottobre prossimo. Ti ringrazio e ti faccio i miei complimenti per il tema, estremamente opportuno, scelto quest'anno: “Cosa abbiamo, chi vogliamo, cosa offriamo: quali turisti possiamo e vogliamo avere al Giglio”. Quesito estremamente interessante, soprattutto alla luce della grave crisi generale dell'industria turistica conseguente alla recessione economica. E' noto infatti come la stagione turistica appena trascorsa sia stata caratterizzata da una sensibile diminuzione di presenze in tutti i settori della ricettività e sull'intero territorio nazionale, da Pizzo Calabro alla Val d'Aosta, salvo rare eccezioni. Una di queste riguarda il Parco delle Cinque Terre, in Liguria, territorio dalle caratteristiche molto simili alla nostra isola, a parte la posizione sulla costa. Per verificare è sufficiente navigare un po' in rete, dove si legge: “TURISMO, PIU' OMBRE CHE LUCI, TENGONO SOLO LE CINQUE TERRE” ... e ancora “UN'ESTATE DA DIMENTICARE PER L'INDUSTRIA DELLE VACANZE, FATTA ECCEZIONE PER QUALCHE ISOLA FELICE COME LE CINQUE TERRE, L'EFFETTO RECESSIONE HA ASSOTTIGLIATO ANCORA LE PRESENZE” ... ancora “UN TURISMO DIVERSO CHE QUEST'ANNO HA MESSO AL BANDO ANCHE I PREGIUDIZI. E' IL CASO DELLE FAVOLOSE CINQUE TERRE. IL PRESIDENTE DEL PARCO FRANCO BONAINI FA DIVENTARE ORO TUTTO QUELLO CHE TOCCA” ... LE CINQUE TERRE-AGGIUNGE FRANCO BONAINI- STANNO FACENDO DA TRAINO A UN TERRITORIO PIU' VASTO CHE COMPRENDE I PARCHI DELL'APPENNINO EMILIANO. E' IL PATTO FRA ACCIUGHE E SCIACCHETRA' CON IL PARMIGIANO REGGIANO E IL PROSCIUTTO DI PARMA, CIBI CHE RENDONO PIU' PIACEVOLI LE VACANZE AI TURISTI. “E' SEMPRE IN CRESCITA NELLE CINQUE TERRE -OSSERVA LUCA NATALE, DIRETTORE DEL PARCO (collega di quello a cui al Giglio in piazza della Rocca staccarono la spina del microfono per impedirgli di parlare)- LA PRESENZA DI VACANZIERI AMERICANI. LA NOVITA' E' IL BOOM DI PRESENZE FRANCESI E L'ARRIVO DI VISITATORI INDIANI E CON GLI OCCHI A MANDORLA, GIAPPONESI E I PRIMI CINESI. FRA GLI ITALIANI LA PARTE DEL LEONE LA FANNO I LOMBARDI E GLI EMILIANI SEGUITI A RUOTA DAI TURISTI ROMANI”.
In considerazione di tutto questo e per apportare un importante contributo al quesito posto dal tema del Convegno, mi chiedevo se non poteva essere utile integrare la tua relazione sui flussi 2010 con il confronto dei dati del Parco delle Cinque Terre, dati che potresti acquisire senza eccessiva difficoltà. Ciò sarebbe importante per una analisi seria del problema, perché soltanto esaminando dati oggettivi ed elaborandoli in maniera intelligente, si possono trarre conclusioni giuste e adottare scelte adeguate. Continuare ad affermare luoghi comuni da bar, come qualche sciocco continua a fare, tipo che non c'è bisogno del Parco e dell'area marina protetta (AMP) perché il Giglio è già stato salvaguardato per merito dei Gigliesi, comincia ad essere pericoloso non solo per la salvaguardia del nostro ambiente ma anche per i conti correnti bancari degli operatori turistici isolani: e siccome mi sono stufato di ripetere sempre le stesse cose, a proposito dei meriti “storici” dei Gigliesi rimando direttamente a una lettera aperta che scrivemmo nel 1995 (VISUALIZZA LETTERA). Mi limito qui ad aggiungere che, nei primi anni '80, chiesi all'allora tecnico comunale come sarebbe stata la situazione urbanistica dell'isola se fosse stato concesso di poter fabbricare in tutti i posti dove era stato richiesto, anche solo a livello di informazione, e questi mi rispose: ”Ci sarebbe stata una casa pure sul pinzo della Pagana!”.
E' certo che le decisioni importanti, nell'interesse del Giglio e dei Gigliesi, anche in tema di AMP, verranno anche questa volta prese da altri.
I Gigliesi rischiano soltanto (e di nuovo) di perdere l'occasione di vedere civilmente e razionalmente rappresentate le istanze di tutela ambientale legate non alle esigenze dell'industria turistica, ma a quelle connesse alla peculiarità del loro vivere quotidiano.
A meno che la Pro-Loco non si faccia promotrice di un corso ad hoc rivolto ai Gigliesi (non tutti, sarebbe sufficiente il 63,9 per cento) per far loro capire quali siano i loro reali interessi, ora anche economici. Libro di testo consigliato potrebbe essere “STEP” di Stefano Feri, di cui qualche copia è ancora disponibile nelle edicole.

Armando Schiaffino