COMUNICATO STAMPA

AREE MARINE PROTETTE NELL’ARCIPELAGO TOSCANO:
UNA NECESSITA’ PER IL MARE E LE ISOLE
UNA OPPORTUNITA’ PER IL TURISMO E PER UNA PESCA ‘DURATURA’

Il tempo passa, ma evidentemente molte cose rimangono uguali. E’ così che di fronte al progetto di istituzione delle aree marine protette nell’Arcipelago Toscano ci troviamo, oggi come ieri quando si parlava della istituzione del Parco, di fronte ad un’incredibile campagna di attacchi pretestuosi e strumentali, che vorrebbero creare un fronte contrario alla creazione di aree di tutela per il mare dell’Arcipelago.

Evidentemente c’è chi ad arte vuole creare un clima di avversità a quella che è invece una scelta dovuta e necessaria, una scelta che non potrà che fare del bene all’ambiente marino delle isole, a chi lo vive e a chi di esso vive (sia che operi nel turismo che nella pesca).

Diciamo le cose come stanno: l’Arcipelago Toscano ha bisogno di aree marine protette e di una loro corretta ed adeguata gestione e soprattutto ne hanno bisogno le popolazioni ittiche, sulle quali si basa poi tanta economia delle isole.

La necessità di muoversi in questa direzione è sottolineata dai dati di esperienze ormai pluriennali, dal mondo tecnico-scientifico, da accordi e programmi nazionali e internazionali, da recenti provvedimenti ratificati dalla Regione Toscana su indicazione del Ministero dell’Ambiente (le nuove Zone di Protezione Speciale ZPS marine per la protezione degli uccelli) ma anche e semplicemente da una riflessione su quello che è lo stato dell’ambiente marino delle isole e quello che può essere il suo futuro se lasciato alla mercè di qualsiasi sfruttamento.

Le aree che entreranno a far parte di questo sistema di aree marine protette dovranno essere adeguatamente vaste e oculatamente perimetrate, sulla base di precise scelte gestionali supportate da elementi tecnico-scientifici (e non ‘politiche’ come qualcuno sta sostenendo) e dovranno prevedere specifici e differenziati vincoli. Altrimenti non potranno avere quell’efficacia e quell’azione benefica di cui l’ambiente marino ha bisogno.

La polemica sulle zone A, dove la pesca sarà interdetta, è solo pretestuosa. In proposito auspichiamo che le zone A per l’Elba e le isole più turisticamente frequentate possano essere sufficientemente ampie, come quelle proposte, ma nel contempo certe frequentazioni a basso impatto, come la semplice balneazione, la navigazione a remi, la navigazione a vela, possano essere ammesse, al limite sotto contingentamento stretto.

Perché non si dice quale e quanto sia l’effetto benefico di aree destinate a questo tipo di tutela anche sulle popolazioni ittiche del complesso delle aree limitrofe? Perché non si dice che nelle zone a pesca controllata la pesca potrà essere limitata ai pescatori locali che dovranno essere impegnati direttamente, anche nel loro specifico interesse, in attività di controllo e monitoraggio sullo stato di conservazione delle risorse ittiche e che quindi questi trarranno grande vantaggi dalla creazione di queste aree e non certo svantaggi?

Gli anti-parco di ieri non sono riusciti a fermare l’istituzione del Parco dell’Arcipelago, secondo una legge liberamente approvata dal Parlamento Italiano. Siamo sicuri che anche gli anti-aree marine protette di oggi non riusciranno a fermare la creazione di queste aree.

Basta alla disinformazione e polemiche strumentali. Si passi e subito alla fase operativa.

Il WWF chiede in questo senso che ognuno faccia urgentemente e efficacemente la sua parte, dal Ministero ai Comuni, alle Province, alla Regione, al Parco, alle Associazioni di categoria e la cittadinanza tutta. Alla fine si traggano le decisioni, nel rispetto delle leggi e del buon senso.

Il mare non può più attendere.

WWF TOSCANA e WWF ARCIPELAGO TOSCANO