Carissimi lettori di GiglioNews,
anche se in questo periodo ci sentiamo di manifestare spontaneamente gli auguri pasquali, espressione rituale di una conclamata festività religiosa, mi vedo invece costretto a fare le solite rimostranze per come viene oltraggiata la nostra piccola comunità: la delibera sul numero chiuso di Giannutri è stata approvata:  amici, è morta la democrazia e la libertà individuale ed abbiamo finalmente costituito un’isola privata!

Il 19 marzo scorso, proprio quattro giorni fa (pubblicato anche da GiglioNews), a ridosso di una Pasqua già sofferente per la mancanza di turisti per via di una crisi economica che fa un po’ paura, a pochi giorni dalle elezioni che spero trasformino la politica in un qualcosa di “meno ideologico”, il Consiglio del Parco Nazionale Arcipelago, capeggiato dal predicatore catodico Mario Tozzi e da altri consiglieri tra cui l’Assessore all’Ambiente Stefano Feri, ha deliberato il c.d. “numero chiuso” di Giannutri che nell’occasione, guarda un po’,  viene argomentato in una veste insolita, forse più creativa ed attraente, cioè sotto forma di “Linee Guida” ovvero una sequela di indirizzi (o diktat) ai quali si dovranno attenere tutti i futuri provvedimenti.

Continuiamo a governare l’isola con l’ideologia.

Con questo provvedimento ci poniamo contro la storia, contro la storia della nostra isola, contro la storia dei nostri vecchi, contro una generazione passata che ha costruito e difeso la nostra bella realtà forti di uno spiccato senso dell‘ambiente e della sua inequivocabile fruibilità. I nostri vecchi, di cui ci ricordiamo solo quando fa comodo, saranno fermi nel loro giudizio di condanna per questa ennesima scellerata decisione.

Qualche tempo fa abbiamo denunciato la mancata trattazione di questo importante argomento in Consiglio Comunale perché volevamo evitare che la gente venisse estromessa dalle determinazioni, tantomeno, auspicavamo, non venissero ignorati i consiglieri di minoranza. La democrazia al Giglio sta barcollando da diverso tempo! Se gli amici (ancora per quanto?) di Porto S. Stefano non avessero posto dei paletti con la loro protesta forse il provvedimento sarebbe stato ancora più restrittivo. Di ciò mi sento di ringraziare i principali interpreti di questa volontà: il Sindaco Attilio Brothel, l’Assessore Stefano Feri ed il Capogruppo di Maggioranza Armando Schiaffino,  e tutti gli altri “peones” che con il loro silenzio hanno approvato, incoscienti.  Sarà la gente e soprattutto la storia a giudicarli.

Il futuro di Giannutri sarà costellato da un inevitabile stato di abbandono e di ulteriore degrado, per gli effetti di un provvedimento che va nella direzione opposta dei principi di tutela, come abbiamo avuto modo di spiegare più volte. E cosa dire del conflitto fra comunità che sta montando a causa delle decisioni unilaterali prese da Brothel  & co.?

E vista la Pasqua di quest’anno che anticipa anni veramente difficili ... 
“Agli zoppi, calci negli stinchi”

A QUANDO IL NUMERO CHIUSO DEL GIGLIO?   Appunto.

Sergio Ortelli