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Affitti brevi: come funziona il codice anti-evasione

La recente Legge di Bilancio 2021 fa chiarezza sulla tassazione degli affitti brevi, ossia quelli di durata non superiore a 30 giorni. In particolare si prevede, con effetto a partire dall'anno di imposta 2021, che se il proprietario mette in affitto più di quattro appartamenti, si determina attività d’impresa e la conseguente necessità di apertura di partita Iva.

L'argomento riveste particolare interesse per chi dà in locazione alloggi per periodi inferiori a 30 giorni ed a motivo di ciò, rimetto l'articolo che segue, che riporta notizie in dettaglio.

Ed ancora ulteriori notizie sul link: https://www.borsainside.com/fisco/77869-arriva-la-banca-dati-per-gli-affitti-brevi-il-ministro-garavaglia-ha-gia-firmato-il-decreto-ecco-cosa-dice/ 

Attilio Brothel – ex sindaco

AFFITTI BREVI: COME FUNZIONA IL CODICE ANTIEVASIONE
(Fonte LA LEGGE PER TUTTI 5 Ottobre 2021 | Autore: Paolo Remer

L’etichetta che identifica a fini fiscali chi dà in locazione una casa per meno di 30 giorni è diventata obbligatoria in tutti gli annunci, offerte e inserzioni.

Se hai una struttura ricettiva, un bed & breakfast, una casa vacanze o un qualsiasi appartamento da dare in locazione per periodi inferiori a 30 giorni dovresti sapere come funziona il codice antievasione per gli affitti brevi. È un’etichetta che serve a identificare chiunque pubblica un’inserzione o mette un annuncio online per affittare i suoi immobili o quelli che ha in gestione. I dati confluiranno in una nuova banca dati creata appositamente per combattere l’evasione fiscale che spesso si verifica nel settore turistico.

Alcune Regioni attribuivano già un codice agli operatori (il Cir), ma adesso questo identificativo diventa obbligatorio per tutti, come prevede un recentissimo Decreto del ministero del Turismo [1] che ha già avuto il parere favorevole del Garante privacy. L’obiettivo è quello di mappare non più solo le strutture ricettive “ufficiali”, ma d’ora in poi anche tutti gli alloggi destinati dai proprietari privati agli affitti brevi, in modo da far emergere facilmente chi esercita questa attività in forma sommersa, senza dichiarare al Fisco i proventi dei canoni incassati in nero.

Chi non si adegua alle nuove norme è passibile di sanzioni pecuniarie da 500 a 5mila euro, raddoppiate in caso di recidiva. Anche le agenzie immobiliari e i portali telematici dovranno esporre il codice dei loro inserzionisti, altrimenti rischiano pure loro questa multa. Insomma, tutti coloro che hanno un immobile destinato alle locazioni brevi dovranno possedere questo codice identificativo, in modo da essere monitorati e tracciati nelle loro attività di affitto: ogni offerta diffusa al pubblico verrà registrata nella banca dati, alla quale potrà accedere l’Agenzia delle Entrate per effettuare i controlli.

Vediamo in dettaglio come funziona il codice antievasione per gli affitti brevi, a chi è destinato e quali sono le altre regole già previste per chi dà in locazione una casa per un periodo minore di 30 giorni.

Quali obblighi per chi dà una casa in affitto breve?

Bisogna tenere presente che, oltre al nuovo codice identificativo antievasione, ci sono altre importanti regole già vigenti per chi mette a disposizione case o altre strutture abitative stipulando contratti di locazione breve e precisamente:

a) - la comunicazione telematica alla Questura, da effettuare tramite il portale “Alloggiatiweb” della Polizia di Stato [4] entro 24 ore dall’arrivo (o immediatamente per i soggiorni di durata inferiore), indicando le generalità degli ospiti e il loro periodo di soggiorno; chi viola questa norma è sanzionato con l’arresto fino a 3 mesi o con l’ammenda fino a 206 euro;

b) - la tassazione sui redditi di locazione percepiti, che su richiesta del contribuente può essere applicata in regime di cedolare secca, con l’aliquota fissa del 21% in sostituzione dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali (gli intermediari, compresi i portali online, che riscuotono i canoni per conto dei proprietari applicano una ritenuta di pari importo, operando come sostituti d’imposta);

le ulteriori disposizioni amministrative stabilite dalle normative regionali in materia di locazione turistica nelle sue varie forme (alberghi, agriturismi, case vacanza, affittacamere, bed & breakfast, ecc.).

Ricorda che la legge di Bilancio 2021 ha escluso la cedolare secca se il contribuente affitta, con la formula della locazione breve, più di quattro appartamenti per ciascun anno d’imposta, presumendo che in tali casi egli eserciti un’attività di impresa. C’è, quindi, l‘obbligo di partita Iva per gli affitti multipli. Leggi anche “Come affittare una casa per non più di 30 giorni“.

NOTE :

[1] D.M. n. 1782 del 29.09.2021.

[2] Art. 13 quater, co. 4 D.L. n. 34/2019, conv. in L. n.58/2019.

[3] Art. 50 D.L. n.50/2017, conv. in L. n. 96/2017.

[4] D.L. n. 113/2018 e art. 109 T.U.L.P.S.