Parco dell’Arcipelago, Agresti (An):
«Legambiente impari dal risultato elettorale. Ingessare l’ambiente non risponde alle esigenze di chi ci vive
»

Annunciata una interrogazione urgente in Consiglio regionale

Dichiarazione del Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Andrea Agresti
(Vicepresidente Commissione VI – Territorio e Ambiente)

«Sulla delibera di adozione del Parco dell’Arcipelago toscano approvata dalla Giunta regionale grava il sospetto non solo di illegittimità, in quanto l’atto probabilmente è di competenza del Consiglio regionale, ma anche di incoerenza rispetto alla legge 394. La fretta nell’adottare questo atto, importante per l’economia del mare della nostra regione, e il silenzio che ha seguito tale adozione, evidentemente sono frutto di una strategia politica che non tiene conto dei veri interessi ambientali, sociali ed economici delle popolazioni che vivono nell’arcipelago toscano e nei comuni costieri, ma evidenzia la tendenza a un ambientalismo ideologico e fine a se stesso».

«Legambiente può stare tranquilla rispetto alla politica di Alleanza Nazionale che, storicamente, individua nella tutela ambientale una risorsa per produrre sviluppo economico. Dire che il Piano del Parco è frutto del lavoro di uomini di An con il placet del senatore Altero Matteoli è pura fantasia: basta ricordare l’accanimento del Presidente Martini contro la nomina di Ruggiero Barbetti a Presidente del Parco».

«L’Ente Parco è gestito per la stragrande maggioranza da persone legate al Presidente Martini e all’ex Ministro Pecoraro Scanio, il che rende assai inverosimile che costoro abbiano prodotto un Piano frutto del lavoro di uomini di An».

«Questo Piano non poi è coerente con la legge 394, la quale all’articolo 14 prevede la stesura di un ‘Piano pluriennale economico e sociale’ che dovrebbe procedere di pari passo con l’adozione del Piano del Parco. Purtroppo il Piano del Parco, una volta adottato isolatamente e senza il Ppes, per i prossimi dieci anni si occuperà solamente di disciplinare, senza promuovere e indirizzare lo sviluppo, penalizzando così fortemente le attività economiche».

«Per questo procederemo ad invitare la Giunta regionale a sospendere l’adozione del Piano almeno fino alla consegna presso la Regione del Ppes da parte dell’Ente Parco».

«Relativamente all’Area Marina, il Piano di fatto riorganizza non solo la porzione terrestre, ma anche la porzione a mare nei cinque chilometri intorno a ogni isola. Ricordiamo agli amici di Legambiente, a tal proposito, l’art.11 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano».

«Quindi, mentre nel Piano in adozione non viene identificata una specifica riorganizzazione o zonazione a mare nel Programma coste, lasciando credere che non sia un problema affrontato nel Piano stesso e quindi si possa adottarlo senza rischi di ripercussioni, in realtà una volta che il Piano e il suo Quadro conoscitivo verranno adottati sarà superata di fatto anche la prima fase di istituzione delle Aree Marine Protette, proprio perché nel suo interno sono comprese tutte le problematiche legate al mare. Così facendo, con l’adozione del Piano si ottiene un duplice risultato: chiudere di fatto la discussione e autorizzare il Programma coste, e contemporaneamente anche la prima fase istitutiva delle Amp, come nel caso dell’Amp Isola del Giglio e delle nuove modifiche alla regolamentazione in attesa dell’Amp dell’Isola di Giannutri. Tutto questo senza che possa essere oggetto di osservazioni. Non mancheremo di presentare una puntuale interrogazione alla Giunta regionale in cui evidenzieremo non solo i difetti del Piano, ma avanzeremo precise richieste a tutela di tutte quelle categorie che operano nel mare, dai diportisti a chi pratica la pesca professionale e sportiva.

«A Legambiente raccomando maggior serietà nell’affrontare questioni che andranno per i prossimi dieci anni a condizionare la vita sociale ed economica di molte persone, magari privilegiando sempre e comunque l’interesse generale anziché quello della parte politica di riferimento, tenendo presente l’insegnamento che a un certo ambientalismo è stato dato dagli elettori il 13 e 14 aprile».