Gentilissimo Sig. Sindaco,
abbiamo letto con estremo interesse la Sua risposta alla lettera che l’amico Castelnuovo Le ha scritto e ci sembra una opportunità imperdibile quella di poter replicare, confrontando le idee con un rappresentante delle istituzioni, in modo diretto, semplice e sereno, come sta accadendo con Lei.
Per chi, come molti di noi, vive in una grande città le possibilità di avere un filo diretto con il proprio sindaco e instaurare una serena discussione è cosa assai rara e preziosa.
Anzi, ci consenta di considerarLa un po’ anche il nostro sindaco, visto che la maggior parte di noi vanta frequentazioni più che trentennali, delle acque dell’argentario e in particolare di quelle della amatissima Isola del Giglio.
La convinzione che le azioni di protezione e salvaguardia del mare siano indispensabili e quanto mai urgenti, accomuna i nostri punti di vista e condividendo anche la certezza che il mare sia in un abbandono totale, consegnato a chi ne fa oggetto di sfruttamento indiscriminato, oltre a chi, utente della domenica, privo della appropriata cultura, lascia dietro di se il segno indecoroso del proprio passaggio.
Indiscutibilmente uno dei rimedi a tanta problematica sono le azioni di tutela che possono esprimersi anche, ma non solo, con l’istituzione delle aree marine protette.
E’ straordinario l’accordo e la sintonia con le nostre convinzioni, che via via riscontriamo nel Suo scritto, proprio quando, entrando nel merito della problematica specifica, si viene a parlare di “misure adeguate”. Infatti proprio le misure adeguate sono quello che qualifica una AMP, ovvero il sistema di gestione e di controllo.
Ma è proprio su questo argomento, con rammarico, che incominciamo a percepire le prime diversità di punti di vista e intendimenti rispetto a quanto la nostra passione e esperienza di uomini di mare ci ha insegnato.
La nostra passione per il mare è il mare stesso, passione vissuta anche attraverso l’esercizio della pesca, ricreativa, ovviamente nel pieno rispetto delle regole, e anzi, anche in quello di un codice etico e morale che non ci pesa rispettare perché e il nostro modo di essere; ma sono proprio queste ragioni, autentiche, la nostra forza e la garanzia che il nostro metterci in campo è per le ragioni del mare e non per secondi fini.
In tal senso, quindi, è bene entrare un attimo in merito alla situazione delle AMP in Italia e nel mediterraneo, che Ella ha citato.
Nel nostro bacino ne in esistono ben 74, in cui sono comprese anche quelle italiane e molte altre sono in fase di istituzione. L’Italia ne vanta il maggior numero  e a ben vedere anche la media delle estensioni è tra le più elevate. Per importanza numerica poi vengono Spagna e Francia. Studi approfonditi ed autorevoli, che vengono da fonti di provata fede ambientalista, come Greenpeace,  confermano quanto più volte detto e scritto in merito alle gestione italiana delle AMP; non è una favola metropolitana l’indubbio aumento della biomassa riscontrata in alcuni parchi francesi, per valori di circa il 70%, a dispetto di un misero 2% riscontrato in alcune importanti realtà nostrane. E tale forbice non fa altro che confermare, senza entrare in merito a discussioni scientifiche fuori dalla nostra portata, la fondamentale importanza che la gestione riveste, sebbene le diverse realtà ambientali, anche con le dovute proporzioni, sono assimilabili tra loro, in quanto assolutamente omogenee.
Il parco dell’Arcipelago Toscano e la realtà del Giglio in particolare, proprio per la specificità, per l’elevato contenuto di biodiversità, per il fatto di essere quel prodigio di trasparenze di acqua e di paesaggi a un passo dalla costa, altrimenti riscontrabili solo in realtà pelagiche più lontane, potrebbe rappresentare, se protetto da una area marina di nuova concezione, un esempio di calibro europeo. Per un attimo, spostiamo il pensiero alle meraviglie delle isole Medas e del loro patrimonio sommerso e pensiamo a quella perla che è Giannutri ... cosa ha di meno in termini di potenzialità?
Assolutamente nulla! Ben diversi sono invece i risultati e la differenza sta solo nella gestione di un contesto dove la restrizione della fruibilità delle aree costiere a nulla vale se non si tiene conto dello sfacelo e della pressione della professionale esercitata nelle zone di mare circostanti.
Signor Sindaco, il Giglio è separato dalla terra ferma da poco meno di 11 miglia di mare in cui il traffico commerciale, la pesca a strascico e il transito turistico sono enormemente impattanti. A cosa serve approvare una zonazione della “nostra” isola, che come unica risorsa di protezione sembra contemplare una xenofobica limitazione dell’accesso solo a coloro i quali non posseggono “diritti” specifici acquisiti in virtù della residenza o dalla proprietà? Ciò potrebbe essere oggetto di fraintendimento, relegando la lettura della logica della istituenda AMP, più a quella di operazione economica che di protezione del patrimonio ambientale: “Chi possiede può e chi non possiede non può”.
Forse ci sbagliamo, ma questa è l’interpretazione pragmatica dei fatti.
Facciamo si che si studino delle regole severe che consentano la fruizione del mare solo a chi lo rispetta, senza eccezioni per nessuno e per  tutto l’anno, come succede 30 miglia più in là in Corsica.
Facendo delle attività alieutiche, ad esempio, una risorsa che sposi ambiente e economia.
Facendo cultura vera del mare e non una propaganda che duri solo una stagione, interpretando il pensiero e avvalendosi di chi il mare lo ama e non lo adopera solamente.
Realizzando aree marine protette che ameremmo chiamare “parchi marini”, dove , con poche semplici, ma severe, regole tutti possano godere del patrimonio comune. Basta avere un po’ di fantasia e le soluzioni da proporre emergono.
Noi di “IO PESCO COSI’” (
www.iopescocosi.com) abbiamo il chiodo fisso di comunicare e diffondere una nuova cultura del mare e della pesca,  nel rispetto delle radici e delle tradizioni di questa rappresenta, ma soprattutto nell’ottica di un atteggiamento etico e sostenibile.
Una iniziativa , la nostra, che parte proprio dalle acque dell’argentario e che si sta espandendo a macchia d’olio in tutta la penisola, con i riscontri entusiasti,di centinaia di amanti del mare come noi.
Alla nostra voce si aggiunge un’altra voce, quella della “Voce del Mare” (
www.lavocedelmare.org) una associazione che forte di tantissimi iscritti e di molti seguaci, che ne condividono il pensiero, promuove il rispetto e la difesa del mare.
La invitiamo a visitare i due siti per meglio comprendere le nostre posizioni.
La ringraziamo del Suo tempo e della Sua disponibilità e salutandola cordialmente ci auguriamo, in un prossimo futuro, di poterLa conoscere personalmente.

Un augurio di un ambiente migliore a tutti.
Gli amici di IO PESCO COSI’