Si riaccende la polemica sui Consorzi di Bonifica. Dopo i vari botta e risposta, anche su questo sito, tra istituzioni locali e cittadini da una parte ed i dirigenti di detti consorzi dall'altra, ci pensa questa volta la commissione tributaria di Pistoia a dar fuoco alle polveri. Come avrete modo di leggere sotto infatti una recentissima sentenza di detta commissione accoglie il ricorso di un cittadino ed annulla il pagamento della tassa di bonifica.

Decisione che si è basata sul principio stabilito dalla Cassazione (sentenza 16428 del 12 giugno 2007) secondo il quale il balzello per la bonifica è ammissibile solo se si dimostra che la casa o l’appezzamento di terreno per il quale si chiede il pagamento riceva un reale beneficio dalla pulizia dei fossi e dei canali. In sostanza, non si può far pagare il cittadino soltanto perchè risiede, genericamente, nella zona.

Alla luce di questo invitiamo le istituzioni e le associazioni di categoria locali a promuovere ricorsi collettivi per conto di tutta la popolazione isolana, sullo stile della Class Action, al fine di ottenere annullamenti dei pagamenti senza che ogni singolo cittadino si accolli da solo le spese legali che sarebbero per lui più alte della tassa da pagare.


«Se la bonifica non gli serve il cittadino non paga la tassa» Una sentenza a Pistoia rimette in discussione i Consorzi
di SANDRO BENNUCCI

— FIRENZE —
IL CONSORZIO di bonifica non riesce a provare il beneficio dei lavori. E la commissione tributaria annulla il pagamento, con grande soddisfazione del cittadino che aveva fatto ricorso. E’ accaduto a Pistoia. Il Consorzio che ha perso la battaglia è quello del Padule di Fucecchio. Pochi gli euro risparmiati da chi si è visto dare ragione, ma la vicenda può scatenare un terremoto capace di far crollare tutto il castello sul quale poggia il sistema della cura di fossi e torrenti in Toscana. La gente addita i consorzi alla stregua di carrozzoni che inviano cartelle con cifre da pagare senza dimostrare la reale efficacia dei loro interventi. Nei mesi passati ci sono state polemiche roventi. Anche sulla scelta degli organismi dirigenti. A Livorno, per esempio, venne spesa una piccola fortuna per organizzare elezioni alle quali parteciparono poche centinaia di cittadini su migliaia di aventi diritto. Fra le accuse ricorrenti c’è quella che i consorzi servono anche per assicurare retribuite poltrone a quei politici che non trovano più posto in amministrazioni di maggior spessore. Così non stupisce che la decisione della commissione tributaria di Pistoia sia rimbalzata ieri in Consiglio regionale, dove da anni si parla di sopprimere i consorzi, attribuendone le funzioni alle Province. E se anche le Province, un giorno, dovessero sparire, la pulizia di fossi e torrenti potrebbe passare alla competenza diretta della giunta regionale.

«ORA BASTA, basta con i rinvii; la Regione deve metter mano, senza altre dilazioni, a un completo riordino dei Consorzi di bonifica, verificandone la reale utilità senza scartare l’ipotesi di sopprimerli», dice Marco Carraresi, capogruppo dell’Udc, mentre si gira fra le mani la decisione dei commissari tributari pistoiesi. Decisione che si è basata sul principio stabilito dalla Cassazione (sentenza 16428 del 12 giugno 2007) secondo il quale il balzello per la bonifica se si dimostra che la casa o l’appezzamento di terreno per il quale si chiede il pagamento riceva un reale beneficio dalla pulizia dei fossi e dei canali. In sostanza, non si può far pagare il cittadino soltanto perchè risiede, genericamente, nella zona.
Ancora Carraresi: «Il ricorso accolto a Pistoia, con l’annullamento della cartella esattoriale, è l’ennesima dimostrazione che il meccanismo non funziona e che la tassa è solo un pesante balzello aggiuntivo sulle spalle dei cittadini. Balzello che va poi disperso in spese improduttive. Non solo: talvolta il costo di riscossione è perfino superiore alla tassa da pagare. Ovvio: è un sistema per foraggiare l’apparato burocratico».
E allora? In Consiglio regionale verrà riproposta la legge per la soppressione dei consorzi di bonifica. Maurizio Dinelli (Forza Italia-Pdl) aggiunge: «La Regione non può più fare finta di nulla». Ma anche da sinistra si leva una voce forte contro i consorzi. Pieraldo Ciucchi, capogruppo socialista, ribadisce: «Avevo presentato una proposta di legge, ma ora dev’essere la giunta a chiudere la partita. L’annullamento delle cartelle rischia di mettere in difficoltà la stessa Regione,non solo dal punto di vista morale».