Le aspettative dal punto di vista della compagnia e del divertimento non erano rosee o comunque non incoraggianti per chi doveva passare l’ultimo dell’anno al Giglio.
Era consueta la frase “Quest’anno al Giglio non ci rimane nessuno, i giovani vanno tutti via, rimanemo belli soli, peccato!!..”.
I locali che avrebbero fatto il cenone erano solo al Castello, due o tre al massimo .
Lo stress annuale di dove passare la notte del 31,  si è ripetuto per i ragazzi anche quest’anno ancora più evidente, memori dello scorso fine anno, dove  l’orario di apertura o chiusura dei locali, rappresentò un problema.  
In ogni angolo del paese, gruppetti di ragazzini, cercavano di organizzarsi, chiedendo stanze, cantine dove fare il cenone e nonostante la proloco insieme ad alcuni commercianti del Castello, con una brillante idea avessero organizzato per la prima volta la serata di fine anno in piazza Gloriosa a Giglio Castello, la gioventù, i ragazzi che “contano”, quelli che si fanno sentire, non si sono fidati o comunque hanno voluto provare altre emozioni e trascorrere così l’ultimo dell’anno fuori dal Giglio.
Per fortuna la vita va avanti e non curanti di nulla, senza essere minimamente influenzati da eventi sia climatici che sociali, come tutti gli anni i soliti suonatori, anzi quest’anno più numerosi, prima del cenone si sono riuniti per suonare e cantare la nenia del capodanno molto attesa sia dai castellani che dai forestieri.
Poi, come per incanto, dopo la mezzanotte la piazza di Giglio Castello si è riempita; sembrava di essere in una serata delle feste di S.Mamiliano, con gli stands gastronomici pieni di ogni ben di Dio, con una bevanda inusuale per il Giglio, però azzeccata e ben gradita vista la bella serata ma un po’ fredda, il vin brulè.
C’erano gli stessi ragazzi a servire, il ballo e l’immancabile ed attesissima quadriglia, dove approfittando sia dello “change una dama” che della “grande scena a mano” ci siamo scambiati gli auguri con tutte le ballerine. Nonostante gli “aliti” un po’ pesanti, devo dire che la serata è stata molto ordinata, ma soprattutto indovinata e bella da tutti i punti di vista.
La giornata del 1° dell’anno è stata caratterizzata dalla ormai consueta discesa al Porto della squadra del capodanno, che oltre a cantare il “buon capodanno”, hanno voluto fare un ulteriore regalo, prolungando la loro esibizione e permettendo così sia ai portolani che ai forestieri accorsi numerosi, di ballare e fare perfino la quadriglia.
Di seguito riportiamo un piccolo filmato, con la piacevole presunzione di far provare a chi non era al Giglio un pizzico di nostalgia.

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Auguri a Voi tutti

Pietro Baffigi