tampone tamponi coronavirus isola del giglio giglionews
Guarigioni Covid-19: facciamo chiarezza
stemma comune isola del giglio giglionews
Comune di Isola del Giglio

Guarigioni Covid-19

Proviamo a fare un po’ di chiarezza sui criteri di guarigione da Covid-19 fissati dalla Circolare del Ministero della Salute.

Il caso più semplice è qualora il secondo tampone, passati i 10 giorni dal primo, risultasse negativo: il paziente risulterà GUARITO VIRALE e potrà tornare alla vita normale.

Il caso più complesso e che lascia perplessità nella cittadinanza è la cosiddetta POSITIVITA’ DI LUNGO TERMINE che porterà alla GUARIGIONE CLINICA.

Attraverso recenti studi certificati dall’Istituto superiore di sanità, è stato dimostrato che dopo 21 giorni, ammesso che non si abbiano sintomi da almeno 7, una persona non è più contagiosa (anche se potrebbe risultare positiva al test molecolare). Proprio per questo viene applicata la regola: “Dopo 21 giorni anche se qualcuno dovesse risultare positivo siamo sicuri che non sarebbe contagioso, in questi casi infatti i tamponi individuano una carica virale estremamente bassa o solo dei frammenti di virus”.

Le regole prevedono che una persona, risultata positiva a uno qualsiasi dei test, venga sottoposta al tampone di guarigione dopo 10 giorni, ovviamente se risulta negativa è giudicata guarita, in caso contrario verrà fatto un nuovo test a 15 giorni dalla prima positività. “Se con il secondo tampone di guarigione il soggetto risulta negativo potrà tornare alla sua vita normale, altrimenti rimarrà in isolamento, ma al ventunesimo giorno non occorrerà più fare il test perché, a meno che non ci siano ancora dei sintomi, non sarà più contagioso”.

Indicazioni per la durata ed il termine dell’isolamento e della quarantena.

L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.

La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

In considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico in data 11 ottobre 2020, si è ritenuta una nuova valutazione relativa a quanto in oggetto precisato:

Casi positivi asintomatici
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

Casi positivi sintomatici
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

Casi positivi a lungo termine
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

Contatti stretti asintomatici
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure
un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.