Il Palio Marinaro Nostro, è un'emozione dell'Isola e come poche altre mi prende completamente. 
Ho disputato diverse gare a Livorno anni fa, ma nessuna di queste ha mai pareggiato l'emozione intensa del mio Palio. Emozione per una tradizione che si perde nella notte dei tempi.
Da difendere ASSOLUTAMENTE.
Per questo voglio dire la mia sulle mille polemiche, lette in questi ultimi giorni.

Prima di tutto capisco e assolvo il Comitato San Lorenzo.
E' stato un anno troppo particolare in tutti i sensi (vedi tragedia Concordia) per poter organizzare una festa “normale” (vedi campo di regata, ecc.); levato quel “cancro” di nave, sarà tutto come prima. E comunque sia, questi ragazzi andavano aiutati e non criticati.
Ma nello stesso modo, ricordo al Comitato San Lorenzo che in quel mondo fatto di remi, di sego e di fatica, NON SI PUO' fare a meno dei consigli di gente come Alvaro, Guido, Tarcisio, Giacomo, Alvino, Luigi Rossi,  Paolo Fanciulli, Barattolo, Angelo Gregory, ecc., per il semplice motivo che questi sono la storia, la passione, l'esperienza della nostra corsa.
Se accendono una miccia, non lo fanno per distruggere, ma per smuovere qualcosa che non piace più, perché scontata.

Per quanto riguarda i punti toccati nella riunione del 23 settembre, voglio rispondere a Luca Mibelli.
Caro ragazzo, sapessi quanto mi piace che tu con altri giovani discutete dei problemi del Palio. Almeno così si parlerà di questo non soltanto nel mese di Agosto.
In questi ultimi anni, avendo seguito il Saraceno in molti dei suoi allenamenti, posso dirti che non è la questione di tecnica di voga uno dei problemi principali.
Non è con una tecnica sopraffina che questa forte ciurma ha vinto molto, altrimenti se così fosse, il 17.08.2010, nella gara del Campese, contro i canottieri livornesi (Maestri di tecnica) avrebbero perso. Invece sappiamo tutti come andò a finire. Vittoria con 100 metri di distacco. E comunque se ti riguardi attentamente i DVD di Edoardo noterai che questi ragazzi vincenti NON  sono tecnicamente irraggiungibili.
Certo, qualcosa è cambiato dalla tecnica di voga che si effettuava sul legno, ma ho notato che in molti hanno già imparato (vedi Moletto 2011/2012 e Chiesa 2009).
E non c'entra neppure il sistema di allenamento.
Sicuramente, ripeto sicuramente, le tabelle di Paolo avranno influito. Penso comunque che questi avrebbero vinto lo stesso. Una squadra di calcio senza fuoriclasse, o che giochi a zona o che giochi ad uomo, non sarà mai vincente.
Se stai un po' attento, vedrai che per vincere sono sempre necessarie 36/37 palate al minuto, come una volta.
Cambia forse soltanto in partenza, dove ne occorrono 44/45 essendo la barca in plastica quasi priva di pescaggio. Inoltre sulle barche odierne si impiega meno tempo a percorrere l'intero Palio, perché più leggere e veloci di quelle di legno. In sostanza, fatichi meno. E sono d'accordissimo sulle 4 corsie. Vorrei ricordarti anche che su queste barche (cosa non trascurabile) difendi meglio la tua schiena, giocando con quei 20 cm di corsa del sedere sul sedile, muovendo le gambe; cosa che a me è mancata vogando sul legno. Risultato, colonna  vertebrale precaria.
Secondo me, il vero problema degli ultimi anni è uno soltanto: l'EQUIPAGGIO DEL SARACENO.
Questi 6/7 ragazzi che ormai non devono più dimostrare niente a nessuno essendo nell'Olimpo dei più forti, DEVONO DIVIDERSI. Anche per rimettersi in discussione l'uno contro l'altro.
Troppo seri, troppo orgogliosi, troppo caratteriali, troppo bravi ed ormai troppo antipatici perché troppo vincenti. Soprattutto allenati tutto l'anno. E nessuno al mondo può impedirglielo.
Caro Luca Mibelli TI PREGO NON MI TOCCARE Paolo Fanciulli e le sue tecnologie (GPS, tabelle allenamenti) il mondo cambia per migliorarsi e non per guardarsi indietro. Paolo è innamorato quanto me della corsa e come preparatore è unico in tutti i sensi.
Anche se, ricordando il passato, mi emozioni.
Come quando dici “era Palio quando....era Palio quando...”.
Io, c'ero e ti capisco. Ma non possiamo più allenarci davanti allo specchio di mare del Porto e “scozzare fra di noi”, sono ormai troppe le barche che entrano ed escono da questo. Se voglio prendere un ritmo di palata e mantenerla per 20 minuti per vedere se ho migliorato, devo avere davanti un mare sgombro.

Rispondo anche a Guido, amico vero e nemico in tante battaglie prua contro prua. Il più onesto di tutti.
A Guido mancano tanto le vecchie barche di legno. Come non posso dargli ragione. Il legno rimane il massimo per una competizione amatoriale lontana dal canottaggio classico. Il legno vive e nei miei ricordi rimane incancellabile. Anche se mi ha troncato la schiena.
Però per comprare 3 barche nuove servirebbero circa 90 mila euro. Dove li troviamo?
Poi avrebbero bisogno di un ricovero sicuro. Possibile che il Comune non abbia mai trovato 10x10 metri di terreno sull'intera Isola per salvaguardare le barche di una così forte tradizione ?
Ed infine, la manutenzione del legno. E' difficile pensare che questi giovani già poco vogliosi di vogare, si mettono a raschiare la vecchia vernice e a pitturare sul legno come facevamo noi con divertimento e tanto amore.

Comunque per il futuro voglio essere fiducioso.

Dissolto il ciclone Saraceno, tutto tornerà come prima.
Ed io, tifoso del Bansaracino, sarò felice per la vittoria della Chiesa o del Moletto.

“QUANDO DIETRO IL POGGIO SEMBRA  AFFONDARE IL SOLE, IL PALIO VIVE E ANCORA UNA VOLTA.... RACCONTA...”