Ieri sera alle ore 22:00 presso la Piazza dei Lombi di Giglio Castello abbiamo debuttato con "L'ELISIR D'AMORE" di Gaetano Doninzetti. Lo spettacolo andrà in scena ogni mercoledì per tutta la stagione estiva. La compagnia teatrale, con questa poesia, vuol ricordare l’indimenticabile Pietro Buttarelli, grande amico e fondatore del “Il teatro dell’Isola” che anche dopo la sua scomparsa continua l’attività recitativa. Semplici parole che ci trasmettono l’enorme amore per l’isola ma soprattutto per l’attività culturale che lui aveva cercato di trasmettere a tutti noi.

“L’Isola Verticale” di Pietro Buttarelli.

Mi guardavo allo specchio della mia anima senza riconoscermi. Chi sono? Mangiafuoco, Capitan Spaventa, Buonaventura, l’invisibile Mandrake? Mi sono infilato un dito in un occhio e questo è uscito dall’orecchio sinistro! Non un dolore … Devo avere poteri superiori … O sono morto? Un morto che pensa non è da tutti i giorni! Ho sentito le campane del Porto o del Castello. Che scampanamento! Ho pensato a qualche incendio, a una guerra nucleare improvvisa. Qualsiasi bottegaio può avere una bomba atomica! Che mondo strano. L’occhio destro mi è, simpaticamente, come se niente fosse, uscito dall’orbita a girovagare per l’Isola. A Capel Rosso e al Fenaio ha baciato due sirene che cantavano. Ma poi, che ha visto e constatato? …L’isola non era più coricata sul mare come al solito, ma dritta, in piedi, alta! Le piante, le case, la gente era coi piedi per terra ma il resto sospesa. L’Isola in verticale e il “resto” orizzontale! Un mondo forse pieno di fantasie o di illusioni? Tre fiori strani che volteggiavano in cielo e dai rami danzanti. Il mio occhio è corso a guardare da dove veniva l’esile e delicato stelo. Piantato, radicato su una cote di granito! Tre fiori cresciuti dal granito …, forse da tre semi! Uno era la bella Mostra della scuola elementare, l’altro il Coro Polifonico e il terzo il Teatro. Tre frutti che gratificano tutti i cittadini, tre frutti che tutti dovrebbero assaporare, apprezzare, amare. Ma questa è cruda realtà! Il fantasioso occhio dell’anima rientra nel suo alveolo. La fantasia s’è fatta adulta trasformandosi in pelle e ossa. Le campane trasmettono il messaggio: “Attendiamo che i cavernicoli escano a prendere il sole”. 

Alvaro Andolfi