Il 17 agosto si è tenuta l’assemblea preliminare dei soci della ricostituita sezione elbana di Italia Nostra, storica associazione che da più di 50 anni si batte in tutta Italia per la difesa dei beni culturali e del paesaggio.
Per la carica di Presidente è stato proposto all’unanimità il Dr. Leonardo Preziosi, di Portoferraio.
Al Consiglio direttivo sono stati candidati Marcello d’Arco per Portoferraio, Giorgio Giusti per Campo nell’Elba; Maria Gisella Catuogno per il versante orientale elbano e per il settore educazione.
Per Giglio e Giannutri è stata candidata Marina Aldi, guida turistica dell’isola grossetana.
Assumerà il disbrigo degli affari di Segreteria Egisto Gimelli, di Marina di Campo, co-fondatore della Sezione elbana di Italia Nostra quando ne fu primo presidente il compianto Prof. Alfonso Preziosi.

Queste le cariche sociali che saranno ratificate nell’assemblea formale dei soci, che si terrà domenica 2 settembre, dapprima intorno alle ore 12.00 presso il castello del Volterraio e poi alle 14.00 presso la Chiesa romanica di San Giovanni in Campo, alla presenza di un dirigente nazionale dell’Associazione, ospite per l’occasione, e soci provenienti dall’isola del Giglio.

Per ulteriori informazioni logistiche e di approfondimento, gli interessati possono telefonare al 349 2268501 (Leonardo Preziosi).

Come metodo è stato scelto di individuare per ogni Comune un bene culturale a rischio su cui concentrare l’interessamento. Per il momento sono stati individuati il Forte inglese ed il castello del Volterraio, per Portoferraio, e la torre della Marina per Campo. Ulteriori scelte seguiranno non appena alcuni soci avranno perfezionato la loro iscrizione. Per il Giglio la scelta è andata alla Chiesa del Castello (San Pietro apostolo) con il Cristo di avorio, oltremodo bisognoso di restauri. 

Per la difesa del paesaggio elbano intanto sarà seguito attentamente, presso Enel, Terna e gli enti territoriali, il progetto del nuovo elettrodotto a 132 Kvolt. La richiesta è quella di evitare scempi paesaggistici, per esempio attraverso l’interramento dei tratti che più si prestano, ed in generale con una attenta valutazione della reale necessità dell’opera e delle opere accessorie per 127 tralicci, molte delle quali insisteranno in area Parco nazionale.