La Nobiltà, l’Operosità, l’Ingegnosità degli abitanti dell’isola

La Nobiltà, l’Operosità, l’Ingegnosità degli abitanti dell’isola

Eroi Gigliesi non dal tallone di Achille, ma umili Eroi quotidiani di pace intessuti di saggezza e fiero sudore; come Eusebia, reginetta nelle vigne del Serrone, o i fratelli Brizzi-Stoppetta nelle vigne di Pietrabona, o Peppe il Camorro nelle vigne di La Bredici, o Gaetano e Biagino di Allori nelle vigne del Corvo, della Costa … E si può continuare facendo il giro dell’intera isola con nomi di vigne e di Eroi del quotidiano che oggi riposano al camposanto.

Gente umile che pensava soltanto al bene della famiglia ha lasciato in eredità il difficile cammino della terra e in pochi hanno ascoltato quel serio richiamo sapendo di andare incontro a fatiche e mortificazioni.

Le persone, i miei paesani, che oggi danno vita alla campagna con la vite, fanno spesso due lavori; il primo serve per sopravvivere; il secondo per portare avanti ciò che i loro Padri, o i Nonni, avevano insegnato nel rispetto dell’ambiente e delle stagioni: la tradizione del vino Ansonaco.

Sono gigliese senza terra, ma ho visto tante volte mio padre tornare dalla campagna e piangere dall’impotenza per aver trovato i tralci di vite mangiati dall’unica selvaggina stanziale che esiste sull’isola: i conigli (che gli antichi chiamavano "coniglioli"); tale devastazione significava vigna decimata e fatica buttata nei rovi.

Pubblico uno specchietto, da me scritto un po’ di anni fa e pubblicato anche su questo giornale su chi erano e chi sono le persone tanto vituperate nel servizio “Striscia la Notizia” su un canale Mediaset andato in onda alcune sere fa.

Palma Silvestri