Respinta proposta di legge sui consorzi di bonifica
Approvato a maggioranza un ordine del giorno che impegna Giunta e Consiglio a realizzare entro 90 giorni una valutazione sul processo di riorganizzazione. Gli interventi di Dinelli, Luvisotti, Tei, Pizzi

Firenze – Non è passata in Consiglio regionale la proposta di legge sull’abolizione dei consorzi di bonifica. Il testo, di iniziativa consiliare, presentato dai gruppi di centro-destra, voleva intervenire attribuendo alle Province le funzioni che la legge regionale sulle attività di bonifica (n.34 del 1994) aveva attribuito ai consorzi.
Con la legge si voleva abolire il contributo consortile, affidando alla Regione il compito di finanziare le Province per le spese necessarie a garantire lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole, la difesa del suolo, la regimazione delle acque e la tutela dell’ambiente.

Hanno votato contro tutti i gruppi di maggioranza, mentre erano favorevoli i gruppi del centro-destra; i votanti sono stati 43, 33 i contrari, 10 i favorevoli. Il Consiglio regionale ha però approvato un ordine del giorno (primo firmatario Pier Paolo Tognocchi) che “impegna la Giunta e il Consiglio a realizzare entro 90 giorni una valutazione sul processo di riorganizzazione della bonifica in Toscana alla luce delle previsioni contenute nella legge finanziaria 2008, e a relazionarne al Consiglio per l’adozione delle decisioni in merito”.
Sull’ordine del giorno, la maggioranza ha votato a favore, il centro-destra si è astenuto. Respinto infine un altro ordine del giorno, presentato in Aula da Marco Carraresi, che impegnava la Giunta, d’intesa col Consiglio, a presentare una proposta di legge di complessiva riorganizzazione del settore entro il 30 aprile 2008; hanno votato contro i gruppi di maggioranza, a favore il centro-destra, astenuto il Ps.

Secondo Maurizio Dinelli la proposta di legge faceva un passo in avanti, individuando nella Giunta regionale il soggetto titolare della funzione di controllo e vigilanza e specificando le funzioni delle Province, che avrebbero dovuto formulare il piano generale di bonifica, provvedendo alla progettazione di opere pubbliche di bonifica e alla loro gestione. Dinelli ha sottolineato la necessità di abolire il contributo consortile, diventato una vera e propria imposta che pesa sui cittadini.

Virgilio Luvisotti ha evidenziato il percorso anomalo della pdl, arrivata in Aula senza un confronto né un dibattito preliminare anche esterno con la confederazione edilizia o agricola. Il consigliere si è detto favorevole all’abolizione dei consorzi e al passaggio alle province perché questo consentirebbe un notevole risparmio.

Giancarlo Tei, dichiarando il suo voto contrario, ha evidenziato la necessità di procedere ad un riordino dei consorzi e non alla loro eliminazione come si chiede nella legge. Il consigliere ha parlato della necessità di una maggiore trasparenza per i cittadini e per i piani di bonifica delle opere.

Piero Pizzi ha sottolineato come in Toscana i consorzi siano gli unici enti che hanno una quasi esatta corrispondenza tra amministratori e dipendenti (circa 345); come il consorzio dovrebbe essere un ente esattore che realizza e mantiene le opere idrauliche, invece spesso diventa soggetto appaltante; come le indennità per amministratori (tra i 1200 euro lordi di indennità mensile fino ai 5400), deputati (gettone da 60 a 142 euro) e consiglieri (gettone da 55 a 130 euro) siano spesso poco comprensibili.