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Le Associazioni "Vitadacani" e "Rete dei Santuari" contro lo sterminio dei mufloni

Contro lo sterminio dei mufloni e dei conigli dell'Isola del Giglio intervengono l'associazione Vitadacani e la Rete dei santuari di animali liberi

La presidente Sara d'Angelo: "Siamo disponibili ad un confronto per trovare una soluzione rispettosa della vita sull'Isola o ad accogliere gli animali nei nostri rifugi"

Già 97 mufloni sono stati uccisi e l'Ente Parco dell'Arcipelago Toscano ha previsto l'abbattimento anche l'ultimo sparuto gruppo di 25-40 esemplari, colpevoli solo di essere animali non autoctoni. Stessa sorte ai conigli presenti nell'isola

Si fermi lo sterminio dei mufloni che vivono nell'Isola del Giglio. Lo chiedono l'associazione Vitadacani e la Rete dei santuari di animali liberi in Italia. Già 97 animali sono stati uccisi e l'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano prosegue nel suo cruento piano di abbattimento dell'ultimo sparuto gruppo, composto da 25 a 40 esemplari, colpevoli solo di essere animali non autoctoni.

«Da sempre osteggiamo le politiche di eradicazione adottate per eliminare quelli che vengono definitivi “alieni invasivi”, come le nutrie, gli scoiattoli grigi o altri animali - commenta Sara d'Angelo, presidente di Vitadacani - . La ricchezza della biodiversità andrebbe tutelata indipendentemente dalla provenienza delle specie. In un mondo ormai globalizzato e interconnesso, nel bene e nel male come dimostra l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, è profondamente sbagliato e ingiusto risolvere i problemi impedendo le migrazioni umane, degli altri animali e della flora».

Il piano dell'Ente Parco prevede la cattura e l'uccisione dei mufloni non solo al Giglio ma in tutto l'Arcipelago toscano. Al Giglio, oltre ai mufloni, verranno catturati e uccisi anche i conigli selvatici ed eradicate piante come il Fico degli Ottentotti, che crescono rigogliose nell'isola.

«Ci sono alternative come la sterilizzazione o l'istituzione di riserve dove lasciare questi animali liberi e in pace – prosegue Sara d'Angelo - . Siamo disponibili ad un confronto per trovare una soluzione rispettosa della vita nell'isola. In alternativa, insieme agli altri rifugi della Rete dei santuari di animali liberi, siamo disponibili a coordinare un piano di affidamento dei mufloni in rifugi, dove possano vivere al sicuro, e intendiamo proporre alternative anche per i conigli. Ci aspettiamo quindi che l'Isola del Giglio, l'Ente Parco e la Regione Toscana intraprendano strade etiche e civili, degne di luoghi che sono culla della civiltà, della cultura, della bellezza».

Nelle ultime settimane anche migliaia di cittadini hanno chiesto di salvare gli ultimi animali rimasti inviando mail alle istituzioni coinvolte e firmando petizioni.

Per un approfondimento sul concetto di "specie aliena invasiva" e sull'eradicazione riportiamo l'intervento di Antonio De Marco, biologo, evoluzionista, ricercatore del CNR, presentato al Gruppo di lavoro “Bioetica animale e ambientale” dell'Istituto italiano di bioetica (Firenze, marzo 2019)

Una lettura per chi ancora pensa che uccidere "chi invade" sia la soluzione www.vitadacani.org/eradicare-lalieno