Sig.ra Aldi,

Come principio non risponderei a qualcuno che trova necessità di sollevare argomenti sulla qualità del suo DNA, sull’esoticismo del mio cognome e che evidentemente ritiene l’isola Suo dominio esclusivo.

Comunque, nella speranza di combattere il problema eterno del rinverdimento delle zone bruciate, osservo che:
  • La questione delle specie da utilizzare è stata discussa e risolta oltre un anno fa. Dalla bozza che Lei si ostina a tenere in considerazione, il progetto è stato rielaborato due volte. Ripeto: si tratta di raccogliere sull’isola semi della macchia mediterranea e accelerare la loro germinazione nelle zone bruciate.
  • In data 3/04/06 in sede di Consulta Tecnica Regionale è stato approvato il progetto destinandolo ad un’area periurbana esterna al Parco da concordare col Comune (questo perché tutte le obiezioni che aveva portato fino ad allora erano sostanzialmente che “Il parco per ragioni floristiche non si doveva toccare”).

Se Lei riesce comunque a bloccare il progetto, significa che la sua volontà e i suoi intrighi personali superano il parere dei 15 tecnici, provenienti dall’Università di Firenze, dal CNR, da Legambiente, ecc.. che si riunirono allora in Consulta. Tra gli altri, l’opinione era stata condivisa anche dal Prof. Sala, professore di Botanica all’Università degli Studi di Milano, responsabile dei tre Orti Botanici dell'Università (vedi lettera allegata).

Tutte le Sue altre obiezioni e considerazioni non meritano commenti.

Nel futuro corrisponderò soltanto con i responsabili di questo progetto.

Lisa Cameron Smith